Dal premio per l'opera di maggiore interesse ai riconoscimenti per le 'Nozze d'oro" con la fiera e ai giovani più promettenti
L'opera di Ornella Cretaz
È in programma oggi alle ore 15.30 la cerimonia di premiazione degli artigiani espositori più meritevoli della 1024esima Fiera di Sant'Orso. L'elenco dei premi assegnati, e quindi dei premiati, è lungo.
Erano dieci gli artigiani segnalati per il Premio La Saint-Ours, assegnato dall'assessorato allo Sviluppo economico per le opere di particolare interesse nel settore tradizionale: Erik Bionaz, Giangiuseppe Barmasse, Giuseppe Crestani, Guido Diémoz, Alberto Fontana, Diego Jacquin, Mauro Petitjacques, Donato Savin, Siro Viérin, Sebastiano Yon. Il premio è assegnato a Sebastiano Yon per un bassorilievo in legno e pietra ollare: "un esempio interessante - recita la motivazione - della tradizione artigianale valdostana e della sua evoluzione moderna".
Assegnato anche il premio "Nozze d'oro con la Fiera" rivolto agli espositori che partecipano alla Millenaria da almeno 50 anni: quest'anno il riconoscimento va ad Angelo Bettoni di Perloz e Franco Ruffier di Etroubles.
Il Premio Amedeo Berthod per il giovane artigiano più promettente, dato dall'Ivat, va all'aostano Davide Brusaferro, 17 anni da compiere il prossimo 5 febbraio. La motivazione: "Davide manifesta una grande passione per il suo lavoro e dimostra una approfondita ricerca di ciò che ci sta dietro. Partendo dalla lana grezza, si occupa dell’intera lavorazione fino a ottenere un filato di qualità. Il suo interesse per la lana e i filati si concretizza anche con la realizzazione di tessuti con telaio manuale. Inoltre Davide ha di recente appreso la difficile arte della lavorazione di pizzi al tombolo".
Tra gli artigiani che valorizzano le tecniche tradizionali di costruzione degli attrezzi agricoli, l'assessorato regionale dell'agricoltura ha individuato gli espositori Paolo e Fabio Henriod di Nus.
Il Premio Roberto Berton, dato agli espositori non premiati negli ultimi cinque anni, è assegnato a Luigi Marquis di Saint-Nicolas, 91 anni.
L'opera "Lo tén di recor" di Guido Diémoz, di Doues, riceve il Premio Pierre Vietti che ricompensa lo studio e la ricerca storica sul tema individuato per quest'anno e cioè gli animali selvaggio della Valle d'Aosta e la loro salvaguardia. Il premio è assegnato su indicazione del Comité des Traditions Valdôtaines. Hanno meritato una menzione inoltre Romano Hugonin di Verrayes, Domenico Minniti di Charvensod e Michel Rosset di La Salle.
Va poi al corso di vannerie di Saint-Marcel il Premio Carlo Jans rivolto al corso più promettente di tecniche del savoir-faire artigianale.
Franco Pinet, di Issogne, vince il Premio Città di Aosta - Franco Balan, ideato per le opere esposte che si distinguono per il rispetto della tradizione associato all'innovazione. La motivazione: "Balan non voleva essere il futuro, lo era già. Per questo attraverso la creazione di Pinet la giuria ha ritrovato la stessa concezione riflessa nella sua opera. L’uso di diversi materiali, la musicalità dei colori, restituiscono lo spirito giocoso e leggero che abbiamo nella produzione artistica di Franco Balan".
Tra gli altri artigiani premiati, il Premio Savt - Foire de Saint-Ours e il Premio Fidapa vanno ad Ornella Cretaz di Pont-Saint-Martin per il bassorilievo "Ora basta!" contro la violenza sulle donne; il Premio Domenico Orsi è assegnato dalla Fondazione Comunitaria allo scultore Christian Gallego Selles di Fénis per l'opera "Amore senza tempo" che raffigura il tema del dono. Dalla giuria anche una menzione per Michel Rosset di La Salle.
Il Premio Don Garino, proposto dagli Amici di Don Garino, quest'anno va all'opera "Saint Prejet" di Marcel Diémoz di Bionaz per l'originalità del soggetto; il Premio Prix EnfanThéâtre, assegnato da una giuria di bambini, va a Michele Munari di Aosta per l'opera "Histoires en bois". La motivazione: "La sua opera, “Histoires en bois”, è un omaggio al teatro. Una semplice scatola che, aprendosi, diventa luogo di diverse storie che, animate grazie alla fantasia dei bambini, prendono finalmente luce, arricchendosi di immaginazione come motore di vita".
Clara Rossi