Il sindacato invia in Regione un'analisi di otto pagine: «necessario risolvere il nodo della rete dei trasporti»
«In Valle d’Aosta è necessario risolvere il nodo della rete dei trasporti per rendere più attrattiva la nostra regione». Così Filt Cgil Valle d'Aosta in una analisi del Piano Regionale Trasporti che, secondo il sindacato, deve essere «sostenibile, ecologico e compatibile» e in grado di dare «una risposta definitiva alla domanda sempre più crescente di mobilità collettiva».
La valutazione di Filt Cgil - espressa nel dettaglio in un documento inviato alla Regione lungo otto pagine - prende in esame i diversi settori del trasporto. A partire dalla ferrovia. «È positivo l'avvio dei lavori per l'elettrificazione della linea Aosta-Ivrea per garantire un servizio adeguato ed efficiente», dice il sindacato, ma in parallelo «è fondamentale che alla riapertura della tratta Aosta-Ivrea vi siano le condizioni per un trasporto merci su rotaia a disposizione delle attività produttive valdostane quali per esempio la Cogne Acciai Speciali, le Acque minerali etc; bisogna inoltre progettare un polo della logistica a ridosso del parco ferroviario come già espresso nelle nostre proposte nei vari Piani Regionali dei Trasporti».
C'è poi la Aosta - Pré-Saint-Didier, la cui riapertura è considerata «assolutamente indispensabile». La segretaria generale Cristina Marchiaro aggiunge: «riteniamo opportuno mantenere la ferrovia (unica alternativa alla strada) di competenza allo Stato e a RFI che ha previsto nel suo piano decennale la riapertura e l’esecuzione dei lavori a suo carico della tratta e del servizio ferroviario a Trenitalia, come previsto dall’appalto in essere per i pendolari, ripristinando anche treni regionali veloci da Pré-Saint -Didier a Torino e Milano, utilizzando da subito i treni bimodali. L’infrastruttura ferroviaria deve essere ammodernata, inserita nel sistema nazionale ed internazionale dei trasporti ed intesa in continuità dal Piemonte a Prè Saint Didier senza rotture di carico ad Aosta».
Nelle osservazioni il sindacato segnala poi come necessario l'inserimento, nel Piano Regionale Trasporti, dell’infrastruttura Cogne - Acque Fredde «mantenendo il collegamento su binari o, in alternativa, un collegamento stradale con servizio a spola, utilizzando veicoli ibridi o mini bus elettrici, attrezzati anche per trasporto biciclette».
L'altro grande capitolo è quello del Trasporto pubblico locale. «Ogni intervento volto al decremento dell'uso dei veicoli privati a favore del trasporto pubblico con evidente vantaggio sociale, ambientale e per la sicurezza stradale è ovviamente ben accolto», dice il sindacato. Il problema è «la modalità» con cui si intende raggiungere l'obiettivo, a partire del possibile uso di autobus snodati. Il sindacato esprime dubbi pratici sull'utilizzo di questi mezzi sulle strade della Valle d'Aosta, sulla sicurezza di guida su strade con neve e ghiaccio e sulla difficoltà a reperire autisti con la patente di guida necessaria.
«Le informazioni fornite per il comparto del trasporto pubblico risultano generiche e sommarie», evidenzia ancora Filt Cgil, ma sono comunque sufficienti a far esprimere ulteriori perplessità. Le critiche riguardano i percorsi che "tagliano" parti di utenza, il sistema di interscambio «che potrebbe impattare negativamente sull'attuale organizzazione dei turni», la scelta dei criteri di selezione delle aziende. E per il capoluogo, «voler realizzare un percorso riservato in uscita e in entrata da Aosta per migliorare la puntualità e la percorribilità con mezzi pubblici (che spesso rimangono affogati nel traffico privato) potrebbe segnare un punto favorevole nel progetto, sennonché sarebbe da verificare che il valore del vantaggio sia raggiunto a pieno dato che il resto del percorso è condiviso su strada statale».
Elena Giovinazzo