Il Tar giudica legittima l'esclusione del progetto pilota che mirava a ottenere 20 milioni di euro
Il Tar della Valle d'Aosta ha respinto il ricorso depositato dal Comune di Bard sull'assegnazione del maxi finanziamento per il progetto pilota di rigenerazione dei borghi storici.
Il Comune di Bard chiedeva di annullare le delibere regionali che assegnavano i 20 milioni di euro del bando Pnrr prima a Fontainemore e poi, in via definitiva, ad Arvier, escludendo allo stesso tempo la possibilità di valutare il progetto pilota proposto da Bard. Secondo l'amministrazione regionale infatti il Comune di Bard non aveva approvato alcun atto formale di candidatura al bando borghi. Tesi che i giudici del Tar hanno sostanzialmente condiviso.
Lo scorso gennaio la giunta comunale di Bard aveva approvato un accordo di cooperazione con l'Università di Torino per le attività legate ai bandi del Pnrr.
Scrivono i giudici amministrativi: «Tale delibera, con oggetto plurimo, mentre prevede, al punto 3, di "presentare" la candidatura del Comune a bando della Fondazione San Paolo e per la linea B del bando borghi, dispone, invece, in termini generici e meramente programmatici, al punto 4, l'intento "promuovere" la candidatura del Comune di Bard "per l'ottenimento di fondi legati al PNRR e/o eventuali bandi di altre fondazioni/enti legati alle tematiche del PNRR che siano coerenti con l'obiettivo strategico dell'Amministrazione volto alla valorizzazione del borgo di Bard». Una dichiarazione di intenti dunque, non una candidatura ufficializzata nero su bianco. Per questo motivo, secondo il Tar valdostano, l'esclusione della proposta progettuale di Bard è «legittima».
Negato di conseguenza il risarcimento chiesto dal Comune di Bard alla Regione. Spese di giudizio compensate tra le parti.
Elena Giovinazzo