Scadenze saltate, programmazioni non definite, dubbi di sostenibilità: il bando Pnrr rischia di diventare un incubo amministrativo e finanziario
Le difficoltà incontrate dal Comune di Arvier nella gestione del maxi finanziamento Pnrr per la rigenerazione del borghi sono evidenziate in una relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti della Valle d'Aosta.
Il bando finanzia il progetto "Arvier Agile" composto da un complesso insieme di interventi di riqualificazione e rivitalizzazione dei borghi di Leverogne e di Arvier. Un sogno da 20 milioni di euro che però rischia di trasformarsi in un incubo amministrativo e finanziario. Il Comune infatti è in forte difficoltà nella gestione delle procedure: mancano le figure professionali per la gestione del bando, alcune delle prime scadenze sono già saltate e mancano certezze riguardo alla copertura finanziaria.
Tutte queste criticità sono approfondite nella relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti della Valle d'Aosta. Il finanziamento del Pnrr in questione "supera di circa 5 volte l'ordinaria dimensione quantitativa del bilancio dell'Ente, alla cui gestione è preordinata una struttura tecnico-amministrativa già in sofferenza nel gestire l'attività ordinaria". La Sezione ricorda che per esempio per tre anni, tra il 2019 e il 2021, l'amministrazione comunale ha approvato i rendiconti in ritardo "manifestando difficoltà organizzative-gestionali interne preesistenti e persistenti" anche nella gestione ordinaria dell'ente.
Queste problematiche si riverberano sull'attuazione del bando del Pnrr. "Dalla documentazione acquisita in fase istruttoria - spiega la Sezione di controllo - è emerso chiaramente come nella fase di presentazione del progetto non sia stata esperita alcuna valutazione d'impatto sulla sostenibilità organizzativa del progetto che, al contrario, sarebbe stata quantomeno opportuna".
L'amministrazione comunale ancora oggi non risulta aver compreso in che modo coprire il costo dei lavori. Il 90% del finanziamento Pnrr infatti sarà erogato al termine degli interventi e solo se le scadenze saranno rispettate, quindi il Comune deve anticipare nei prossimi tre anni circa 18 milioni di euro "a fronte di una disponibilità di cassa accertata nel triennio 2019-2021 pari a euro 667.275,44". E se il progetto non sarà concluso entro il 30 giugno 2026, le ingenti somme spese non rientreranno.
La puntualità nel rispetto del cronoprogramma è quindi fondamentale, ma l'inizio non è stato dei migliori. In fase di presentazione del progetto Arvier Agile, l'amministrazione comunale aveva spiegato che il dettaglio degli interventi sarebbe stato definito in un secondo momento. A mesi dall'assegnazione del bando ciò non è ancora avvenuto. "Tali incompletezze", dice la Sezione di controllo, "rappresentano un gap che l'ente non è stato in grado di recuperare". Alcune prime scadenze sono così già saltate e, a cascata, faranno ritardare altre fasi del progetto. Esistono "margini di incertezza non trascurabili circa il rispetto delle scadenze legate alla realizzazione di alcune Azioni specifiche".
Il Pnrr richiede il rispetto di precisi cronoprogrammi finanziari che però, malgrado l'assegnazione del finanziamento dal parte dello Stato risalga all'inizio di giugno 2022, non sono ancora stati predisposti e ciò "fa emergere chiaramente che l'Ente si trovi in oggettive difficoltà nell'individuare una programmazione progettuale dotata della necessaria attendibilità in relazione a tutte le fasi degli interventi prefigurati".
Il Comune ha problemi anche su un altro fronte, quello della gestione vera e propria del bando che doveva essere affidato a un Gruppo per l'attuazione di Arvier Agile composto anche da specifiche figure professionali che però Arvier non è riuscito a reperire. La soluzione "tampone" individuata di rivolgersi al supporto tecnico-operativo della Regione non è sufficiente.
Senza programmazione definita al 100%, senza una governance al completo e con grossi dubbi sulla sostenibilità economica, Arvier ha trasmesso al Ministero della Cultura un nuovo cronoprogramma degli interventi. Dal Ministero nessun via libera, ma solo "preoccupazioni sull'avanzamento del progetto che risulta ancora nella fase di avvio delle progettazioni e di sviluppo delle idee e dei contenuti".
Clara Rossi