"È sbagliato addossare le colpe sulla legge casa, quando il permesso a costruire e la pianificazione del territorio spetta al Comune"
"È inutile che il Comune finga di non avere responsabilità sull'autorizzazione del condominio". Valle d'Aosta Aperta torna sul condominio che sorgerà vicino all'Arco d'Augusto alla luce della discussione sentita durante l'ultimo Consiglio comunale sul contestato progetto che interessa il centro storico aostano. Dalla discussione "è emerso con chiarezza - afferma la coalizione - che è il Comune ad aver consentito il tetto piano senza lose in centro, è il Comune che ha deciso di fare la Commissione a porte chiuse per non renderla trasparente, è il Comune che, ancora una volta, ha deciso di non rispondere alle domande poste dalla commissione edilizia".
"L'amministrazione comunale in diverse occasioni ha convocato la Commissione edilizia alla presenza dei progettisti/committenti dell'opera e dei dirigenti comunali e regionali, non rimanendo quindi estranea all'iter autorizzativo", prosegue VdA Aperta. Inoltre "la commissione edilizia ha espresso per ben tre volte il parere negativo in quanto si è sempre vista presentare lo stesso progetto che è però stato approvato dal Comune". La deroga sul tetto in lose "è stata data per questioni estetiche, su un condominio nuovo i cui elementi risultano essere estranei ai caratteri tipologici del contesto storico" e infine "per la Commissione edilizia i volumi potevano essere mantenuti quindi non erano gli aumenti volumetrici previsti dalla legge casa (24/2009) il problema".
"Ribadiamo - conclude VdA Aperta - che è sbagliato continuare ad addossare le colpe sulla legge casa, quando il permesso a costruire e la pianificazione del territorio spetta al Comune. Ancora più grave è non assumersi la responsabilità di una scelta urbanistica sbagliata e secretare una Commissione. Il Comune renda pubblico il documento presentato dal Presidente della Commissione edilizia in V Commissione e risponda alle domande poste".
C.R.