Un progetto sfuggito di mano agli amministratori
Da alcuni mesi girare per la città di Aosta in automobile o in bicicletta significa immergersi in un delirante gioco di sopravvivenza cittadina. Quando l'attuale amministrazione si presentò alle elezioni inserì nel proprio programma le piste ciclabili e la mobilità "sostenibile". Pertanto nessuna sorpresa nel vedere cantieri spuntare come funghi per rispettare ciò che era stato proposto agli elettori. Le sorprese amare sono arrivate quando questi cantieri si sono sommati ai numerosi interventi del 110% sull'edilizia privata e agli altri cantieri di manutenzione o interventi vari che, in una città, sono la normalità. Tutto questo si è trasformato in una tempesta perfetta che ha trasformato una piccola realtà come Aosta, e in particolare il centro, in un unico cantiere che divora spazi, cancella stalli per parcheggi e provoca caos.
In una città cosi piccola, realizzare una rete di piste ciclabili è come costruire un modellino giocattolo di trenino elettrico nel bagno di casa. Mancano gli spazi e si generano disagio, confusione e rabbia. Nel video in alto vi potete rendere conto di quanto sia stressante per un ciclista percorrere queste piste ciclabili che ancora non sono completate. E per ogni cantiere che si inaugura, ci sono posti auto che vengono cancellati. L'automobilista paga a caro prezzo ogni parcheggio. Ogni posto auto genera profitto per la città, per il commercio. Però parcheggiare è diventato un lusso che pochi si possono permettere. I cantieri sono affamati di spazi da divorare. L'amministrazione comunale si è trovata impreparata. Con le piste ciclabili si punta ad avere una città più ecologica e meno stressante. Ma in questo momento ad Aosta di ecologico troviamo ben poco. Lo stress invece è sempre più presente.
Oggi come oggi i problemi riguardano la realizzazione delle piste ciclabili, ma è già ora di chiedersi come sarà curata la manutenzione di questi percorsi quando saranno messi alla prova dall'inverno, dalla pioggia, dalla neve, dal ghiaccio. Le domande sono molte, troppe.
Speriamo che le prossime amministrazioni non sforneranno l'idea di una metropolitana per la "metropoli" di Aosta. Ma tanto ormai qualcuno si stupirebbe?
Marco Camilli