I rifiuti intelligenti, i cittadini già stanchi e gli amministratori sembra disattenti
AOSTA. Il problema di una corretta gestione dei rifiuti urbani è di stretta attualità in ogni città italiana. Ad Aosta siamo passati negli anni dai famosi cassonetti stradali al "porta a porta" e infine ai tecnologici sportelli di conferimento per il centro storico. L'esperienza ci insegna che qualunque soluzione adottata non può accontentare tutti. Un buon amministratore però deve vedere nei segni - o in questo sentire nei cattivi odori - i risultati delle scelte operate.
Da quando queste postazioni tecnologiche sono entrate in funzione, 13 giorni fa, si sono scatenate polemiche infuocate da parte dei commercianti del centro e alcuni cittadini hanno espresso le loro difficoltà.
«Ho 84 anni, abito in via Aubert e per me gettare i rifiuti in quei bidoni di lamiera infernali è un incubo che non so fino a quando potrò affrontare» ci racconta una signora visibilmente contrariata e che ha chiesto l'anonimato «per non avere problemi».
Ma non sono solo le lamentele di negozianti, ristoratori e privati a dimostrare agli amministratori che questi "bidoni di lamiera infernali" non sono piaciuti. Vedere sacchi di rifiuti di ogni genere abbandonati nei vicoli del centro cittadino è divenutata in poco tempo un'esperienza quotidiana. Pochi giorni fa abbiamo filmato i sacchi neri lasciati in passage du Folliex e questa mattina abbiamo fotografato una scena identica nel passage du Verger. I sacchi in alcuni casi sono rotti, immondizia e liquami sono fuoriusciti e il cattivo odore con il caldo si intensifica. Con buona pace dell'immagine di una città che dovrebbe prepararsi al meglio per accogliere i turisti della stagione estiva.
Tra l'altro sembra un po' una beffa vedere a pochi metri di distanza un vecchio bidone verde dei rifiuti indifferenziati "sigillato" con del nastro per imballaggi per evitare che qualcuno lo usi. La domanda è d'obbligo: è preferibile vedere i sacchi di immondizia sparsi per terra o gettati in un bidone, anche se non tecnologico?
Aspettare dagli amministratori una risposta sembra utopia pura. Anche perché probabilmente non la conoscono neanche loro.
Marco Camilli