Padoiss, Osservatorio per la salute: restituire l'infanzia ai ragazzi. Per loro più difficile trovare lavoro da grandi e si ammalano
Non solo India, Africa o Cina, il lavoro minorile è un problema anche in Italia, considerata una delle sette potenze del mondo. Secondo quanto emerso dall'indagine condotta da Datanalysis, istituto di ricerche demoscopiche nell'area della Salute e del sociale commissionata dall'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia (Padoiss), sono 280mila i minori italiani che ogni giorno lavorano.
E i genitori? Il 54 per cento giustifica la scelta come "necessaria". A causa della crisi che ha investito il paese, solo un genitore su tre sembra opporsi alla decisione da parte dell'adolescente di lasciare la scuola. Mentre il 46 per cento pensa che nel lavoro minorile non ci sia nulla di male.
"L'idea che iniziare la gavetta presto possa aiutare i ragazzi a inserirsi meglio nel mondo del lavoro è falso e fuorviante", spiega Giuseppe Mele, presidente Padoiss nel corso della conferenza stampa di presentazione dello studio nella sede dell'Inail di Roma. "Occorre restituire il futuro ai nostri figli attraverso una ricetta 'salva-infanzia'. Lavorare prima dei 16 anni è un furto dell'infanzia e mette a rischio la salute e il benessere psicofisico e non aiuta a trovare meglio lavoro", prosegue, "le stime indicano che un bambino costretto a lavorare prima del tempo avrà il doppio delle difficoltà per trovare un impiego dignitoso da adulto", insiste ancora Mele.
E se l'80% delle persone intervistate ritiene che il lavoro minorile rubi l'infanzia, dall'altra parte un genitore su tre lo "giustifica" a fronte delle difficoltà economiche. E non finisce qui: il 30 per cento dei genitori italiani pensa che il lavoro minorile in Italia riguardi solo gli stranieri, il 55 per cento lo considera un dramma dei paesi sottosviluppati, il 40 per cento ignora che esista all'interno dei confini nazionali ma in realtà sono 280mila i piccoli lavoratori e solo 20mila sono stranieri.
Tutto questo genera anche rischi per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. "I minori che lavorano si trovano spesso in situazioni che li pongono in pericolo", spiega Franco Bettoni, presidente dell'Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro. "Non sono rari i casi in cui i ragazzini sono costretti a lavorare la sera esponendosi, a causa della mancanza delle ore di riposo, a una maggiore probabilità di malattie come l'obesità, il diabete, i tumori. Per non parlare degli incidenti che provocano danni irreversibili. Il lavoro minorile fa male alla salute", conclude.
Clara Rossi