Il campanili delle chiese di Saint-Maurice e Saint-Eustache a Sarre testimonianze della presenza dei monaci benedettini
Nell’ambito della rassegna Plaisirs de Culture, l'Associazione Sarre2Mila8 e la Biblioteca di Sarre propongono una conferenza dal titolo "Cluny, Sarre, Aosta. Un monachesimo tra coltura delle terre, cultura delle scienze e della fede". Adriana Meynet e Raul Dal Tio ne parleranno sabato 21 settembre, alle ore 17, in biblioteca.
Sulla scia del tema scelto per l'edizione di quest’anno di Plaisirs de Culture, ossia il patrimonio dei percorsi, delle reti e delle connessioni, la conferenza tratterà della storia dei monaci benedettini di Cluny che, all’inizio dell’XI secolo, arrivarono in Valle d’Aosta. L’allora vescovo di Aosta Bosone diede loro la Chiesa di Sainte-Hélène de Cinsod, a Sarre, dove i monaci risiedettero fino alla metà del XVI secolo, riuscendo anche ad accumulare un vasto patrimonio di terre in numerosi comuni limitrofi. I monaci di Cluny tornano una seconda volta nel 1901, quando un gruppo di benedettini scappò dalla Francia e chiese asilo in Valle d’Aosta, in quanto regione di origine di Sant’Anselmo e territorio francofono, al vescovo di Aosta, Monsignor Duc. Quel gruppo di dodici monaci, persone erudite, scienziati ed astronomi, rimasero ad Aosta fino alla loro morte e furono sepolti nel cimitero della città.
Oltre a ciò che rimane del priorato di Sainte-Hélène, sono testimonianze della presenza dei monaci di Cluny i campanili delle parrocchie di Saint-Maurice e di Saint-Eustache.
Il legame tra Sarre e Cluny si è rinsaldato lo scorso anno, quando l’Associazione Sarre2Mila8 ha formalmente aderito alla FESC - Fédération Européenne des Sites Clunisiens, una rete che riunisce 1.800 siti in 20 diversi paesi europei.
redazione