Tre finalisti per il Premio Letterario Valle d'Aosta 2025

Assegnate dalla giuria del concorso due menzioni speciali per un'opera prima e una di saggistica

LibriIn attesa della cerimonia di premiazione in calendario il 12 aprile, la giuria del Premio Letterario Valle d'Aosta ha scelto i tre finalisti. Sono Alessandra Carati con "Rosy" (Mondadori), Claudia Durastanti con "Missitalia" (La nave di Teseo) e Dario Voltolini con "Invernale" (La nave di Teseo).

La giuria composta da Paolo Giordano, Laura Marzi, Stefano Petrocchi, Veronica Raimo e Simonetta Sciandivasci ha inoltre individuato le opere a cui assegnare le menzioni speciali. Una di queste è "Gli straordinari" (Mondadori) di Edoardo Vitale come miglior esordio: «un ritratto lucido e sincero della nostra contemporaneità - si legge nella motivazione -, in grado di cogliere con delicatezza e intelligenza i desideri e le frustrazioni di una generazione sempre più precaria, e sempre più terrorizzata dal futuro. Con una scrittura precisa e letteraria, piena di inventiva, Vitale ci racconta il mondo del lavoro, dove la smania di benessere e di successo si intreccia a una progressiva perdita di autenticità. Quello che ci ha colpito nel romanzo di Vitale è la sua capacità di legare la dimensione personale e sentimentale a una dimensione collettiva, e quindi politica, affrontando le emergenze globali che si ripercuotono inesorabilmente sulle nostre vite individuali».

L'altra menzione è per "Il senso della natura" (Sellerio) di Paolo Pecere. «Attorno alla domanda su quale sia il “senso della natura” si combattono oggi innumerevoli battaglie: sul progresso, sull’ecologia, sui modelli economici, sull’etica, sull’alimentazione e la sanità. La natura, all’apparenza così placida e distaccata, è ancora al centro della discussione filosofica contemporanea. Nei suoi instancabili viaggi in alcune delle aree più remote, più belle e minacciate del pianeta, Paolo Pecere fornisce una visione onnicomprensiva di cosa è oggi, per noi, la natura. La sua esplorazione non è solo spaziale: Pecere attraversa la bibliografia più rilevante sul tema, letteraria e scientifica, senza mai rinunciare all’afflato di chi è prima di tutto innamorato della natura, a prescindere dal suo senso. Il libro che ci consegna è enciclopedico in un modo gentile, invoglia il lettore a ripetere quelle rotte, di viaggio o di conoscenza, e a inaugurarne di nuove per sé».

 


C.R.

 

 

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