AOSTA. Prima la riforma della legge elettorale, poi le dimissioni del Consiglio Valle e quindi nuove elezioni: lo chiedono i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle come conseguenza delle notizie emerse con l'operazione "Geenna" sulla 'ndrangheta in Valle d'Aosta e sul narcotraffico.
«Con la nuova proposta di legge nazionale in discussione in Commissione Giustizia sul voto di scambio politico mafioso e la proposta di legge regionale su preferenza unica e spoglio centralizzato verrà allontanata sempre di più l'ombra della malavita nelle istituzioni italiane e in Valle d'Aosta», affermano i quattro componenti del gruppo consiliare pentastellato.
«La mafia entra a gamba tesa nelle istituzioni, si siede vicino a noi e prende scelte politiche per i valdostani», commentano Luciano Mossa, Luigi Vesan, Maria Luisa Russo e Manuela Nasso ricordando che nel 2015 i consiglieri comunali di Aosta Pradelli e Lotto «presentarono una mozione per non affidare le deleghe assessorili a Marco Sorbara presso il Comune di Aosta e sollecitando affinché si togliessero le deleghe ad un altro Assessore il cui nome compare più volte nell’ordinanza “Geenna”, Assessore poi rinviato a giudizio per tentata turbativa d'asta.»
«Oggi - concludono i consiglieri - un'inchiesta fa emergere la preponderante presenza della ‘Ndrangheta sul territorio valdostano con una “locale” e la sua infiltrazione nel tessuto economico-sociale e politico della Vallée. Un’organizzazione criminale prende spazio nelle decisioni democratiche e in quelle elettive violando la sacralità delle Istituzioni che sono luogo di decisioni importanti e fondamentali per i valdostani. Nessun giudizio, per quello ci penserà la magistratura. Ma la Valle d'Aosta merita ben altro.», concludono.
E.G.