Valle d'Aosta verso l'attivazione del Pronto Intervento Sociale

Il servizio annunciato nella presentazione del primo anno di attività del Punto Unico di Accesso per i servizi socio-sanitari sul territorio regionale

PUA

L'attivazione del Pronto Intervento Sociale, o Pris, sarà una delle prossime azioni messe in campo nell'ambito delle attività del Punto Unico di Accesso ai servizi socio-sanitari. Lo annuncia Sabrina Casola, dirigente regionale della struttura Servizi alla persona, nel presentare i risultati del primo anno di attività del Pua in occasione di una conferenza stampa a Palazzo regionale.

Il Pris ha l'obiettivo di «dare risposte immediate alle persone che si trovano ad affrontare circostanze della vita quotidiana insorte improvvisamente e che producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, a cui è necessario dare una risposta tempestiva. Saranno in questo caso gli enti e non direttamente i cittadini a rivolgersi al servizio, per segnalare i casi che necessitano un intervento di supporto immediato».

Il Pronto Intervento Sociale andrà dunque ad ampliare i servizi del Punto Unico di Accesso che opera come versione "evoluta" dello Sportello sociale. Gli otto sportelli aperti sul territorio si occupano di integrare i servizi sociali e sanitari rivolti alla popolazione con particolare attenzione alle fasce deboli. Il Pua svolge attività di accoglienza, ascolto, orientamento e prima consulenza sui servizi socio-assistenziali e socio-sanitari e sulle opportunità dal sistema di welfare in Valle d’Aosta.

Nel corso del 2024 si sono rivolte al Punto Unico di Accesso 8.636 persone (+45,3% rispetto all'anno precedente) per un totale di 10.659 ore dedicate al servizio, di cui 7.140 ore di apertura al pubblico e 3.519 ore di attività back office. Le sei assistenti sociali assegnate agli sportelli inoltre hanno svolto 1.624 colloqui, 405 consulenze e 130 visite domiciliari. Gli animatori poi si sono occupati di 3.455 casi, soprattutto richieste di informazioni (48,84%), aiuto pratico (15,46%) e necessità relazionali o di compagnia (14,79%), con oltre 12mila euro di lavoro.

«Oggi tracciamo un bilancio positivo del primo anno di attività del Punti Unici di Accesso – afferma l'assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi - che permettono alle persone di trovare, in un’unica sede, diverse figure di professionisti come medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi che lavorano insieme proprio per rispondere i diversi bisogni che possono manifestarsi sia a livello sociale che sanitario. Grazie alla collaborazione con l'Azienda USL e le comunità locali, ogni cittadino può accedere al più vicino degli otto sportelli dei Pua attivi sul territorio che si pongono come riferimento per l’ascolto e la presa in carico completa e personalizzata di minori, adulti, anziani, famiglie e persone con disabilità».



E.G.

 

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