Il gruppo taiwanese Walsin Liha «può portare nuovo sviluppo». La Valle d'Aosta dovrà «evitare di non creare le condizioni giuste»
L'acquisizione della maggioranza di Cogne Acciai Speciali da parte di un gruppo taiwanese rappresenta una opportunità e la Valle d'Aosta dovrà «evitare di non creare le condizioni giuste affinché la nuova proprietà porti un percorso di crescita magari in tanti altri settori». Lo afferma l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, a proposito della cessione del 70% di Cas alla Walsin Lihwa Corporation.
L'argomento cessione Cas è inevitabilmente diventato tema di discussione per il Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Nel suo intervento in aula oggi l'assessore Bertschy ha spiegato di ritenere l'accordo per il 70% delle quote societarie una «crescita a livello internazionale che può portare nuovo sviluppo. La multinazionale (Walsin Lihwa, ndr) è un produttore di acciaio, non un fondo di investimento, ed è il terzo player nel mondo. Attraverso questa acquisizione Cogne avrà la possibilità di crescere con un assetto societario diverso su più mercati». Nord Europa, Sud America e Asia sono le prospettive immaginate per l'acciaieria aostana.
Il governo regionale valuta dunque «in modo positivo» l'acquisizione poiché «gli elementi che vediamo ad oggi sono positivi».
«Dalle prime interlocuzioni avute con l'attuale proprietà, e che verificheremo nei prossimi giorni, è stata assicurata la permanenza produttiva», ha spiegato l'assessore allo Sviluppo economico. Lo stabilimento rimarrà operativo ad Aosta garantendo tra l'altro il canone annuo di 228mila euro contrattualizzato fino al 2028. «È assicurato il mantenimento dei livelli produttivi, anzi dalle prime informazioni l'intenzione è di aumentarli e passare a un livello di turnazione ancora più ampio». Confermati anche gli investimenti dei prossimi anni per 110 milioni di euro circa. «La presenza della famiglia Marzorati - ha aggiunto l'assessore - è assicurata da un assetto societario differente, ma ci sarà continuità nella gestione dei rapporti con istituzioni e territorio».
Domani il governo regionale incontrerà i sindacati che invece non hanno accolto con altrettanto entusiasmo la notizia della cessione. I rappresentanti dei metalmeccanici chiedono garanzie per i mille lavoratori dell'acciaieria e per le centinaia di posti di lavoro dell'indotto.
«La prossima settimana - ha comunicato sempre in Consiglio regionale l'assessore allo Sviluppo economico - avremo la possibilità di incontrare la proprietà che spiegherà, in un incontro con noi e con le forze sociali, le linee definitive del contratto una volta che sarà firmato».
Elena Giovinazzo