Il Consorzio escluso dalla graduatoria mentre sono in corso le interlocuzioni con Arera per rivedere l'attuale metodo tariffario
Il Consorzio Bim è stato escluso dall'assegnazione di fondi del Pnrr per un progetto di digitalizzazione delle reti idriche. La mancata assegnazione del finanziamento - 20 milioni di euro in tutto - ha riportato in luce la questione delle tariffe attualmente applicate sul territorio regionale. Il Ministero delle Infrastrutture ha infatti escluso il consorzio valdostano (e il Tar del Lazio ha confermato tale decisione) a causa del mancato adeguamento alle direttive nazionali dell'Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.
Se ne è parlato nell'ultimo consiglio regionale con l'assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, che ha risposto a una iniziativa del gruppo Lega. Sapinet ha ricordato che lo scorso luglio il Bim ha affidato un incarico di consulenza finanziaria e di supporto specialistico sulla questione del "metodo tariffario idrico" tenendo conto delle competenze di Regione e Stato. La proposta elaborata è arrivata sulle scrivanie degli uffici regionali alla fine di maggio 2023, quindi la Regione ha chiesto ad Arera un tavolo di confronto «in modo da addivenire in tempi quanto più celeri alla revisione dell’attuale metodo tariffario». Come evidenziato dall'assessore, «stiamo mettendo in atto una duplice interazione con Arera: una su un piano tecnico per una precisa definizione dei metodi tariffari, una su un piano più politico per trovare il giusto confronto nel complesso sistema di competenze, ovviamente nel rispetto delle nostre prerogative statutarie».
Intanto però i 20 milioni di euro del Pnrr sono persi. La copertura economica per gli interventi sulla rete idrica c'era già, quindi non ci sono interventi a rischio, ma i fondi del Pnrr avrebbero permesso di velocizzare alcuni lavori e, soprattutto, avrebbero "liberato" risorse economiche per ulteriori miglioramenti.
Clara Rossi
