«Merci, Guste»: il Consiglio Valle saluta il dimissionario Augusto Rollandin

Molti ricordi e un po' di commozione negli interventi dei consiglieri per commentare l'uscita dalla scena politica valdostana dell'ex presidente della Regione

Augusto Rollandin

«Presenti 33, favorevoli 33. L'atto è approvato». Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta questa mattina ha preso atto delle dimissioni di Augusto Rollandin dalla carica di consigliere regionale. Poche parole, quelle pronunciate dal presidente dell'assemblea Alberto Bertin, per formalizzare un importante passaggio della vita politica valdostana. Augusto Rollandin ha infatti segnato la vita della politica e delle istituzioni della Valle d'Aosta per tanti decenni come sindaco, consigliere, assessore, presidente della Regione, senatore. La sua uscita dalla scena politica è stata accolta anche con una certa commozione da una parte dell'aula.

«Merci, Guste», ha detto nel suo intervento Paolo Crétier (capogruppo FP-PD) ricordando Augusto Rollandin prima come suo insegnante alle scuole medie di Verrès e poi anche per la sua «vita politica piuttosto lunga, partita dall'amministrare Brusson, il suo paese nativo». Una vita politica terminata con queste dimissioni rassegnate per «senso di responsabilità politica e di rispetto delle istituzioni».

«In questi anni di stretta vicinanza con Rollandin ho appreso che talvolta in quest'aula il silenzio conta più di molte parole e che, se ci affidiamo alle parole, queste devono essere seguite da fatti e coerenti», ha affermato l'assessore Marco Carrel, suo compagno di movimento. «Il silenzio che proviene dalla poltrona su cui è rimasto seduto fino al mese di dicembre per questioni di dovere ci racconta di una decisione difficile presa con alto senso di responsabilità verso questa assemblea e istituzione, in piena coerenza con il forte impegno politico che lo ha sempre animato e il profondo rispetto sempre dimostrato verso tutti i cittadini valdostani».

Ancora Carrel: le dimissioni sono «una preziosa lezione: una politica che possa farsi "per" e non "contro", come ha sempre sostenuto, che sia lungimirante e non si incagli in sterili contrapposizione, che non si faccia travolgere dalle situazioni. Augusto Rollandin si è dimesso, ma la continuità della sua visione, della sua forza e del suo pensiero con cui ha dominato la sua azione politica non si interrompe, bensì resta patrimonio di questo movimento e di quest'aula che lo ha sempre visto protagonista». A lui «i nostri dovuti ringraziamenti, a me resta la certezza di poter sempre contare sull'uomo politico che ha fatto la storia della nostra regione incarnando valori tradizionali in cui ci riconosciamo».

Come ex compagno di partito, il capogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha ricordato il lungo percorso condiviso nel Mouvement dove Rollandin è stato per quasi mezzo secolo. «È un fatto noto che ultimamente su alcuni passaggi abbiamo avuto delle visioni diverse - ha evidenziato Marguerettaz -. Però, se è vero che gli ultimi anni sono quelli più facilmente memorizzabili, la storia non si cancella. Augusto Rollandin è stato dell'Union Valdôtain dal 1975 fino al 2020, quindi credo che, in questo momento, sia bene ricordare le cose fatte insieme e il percorso di tutta una vita, di tutta una serie di battaglie e successi che credo siano un patrimonio per la comunità e per l'UV. Noi, come gruppo dell'Union Valdôtaine, auguriamo ad Augusto di poter risolvere i suoi problemi di salute e auguriamo alla sua famiglia di poter dare il giusto sostegno ad un uomo in questo momento in difficoltà».

«Quando una persona che ha fatto politica per decenni si dimette, si segna un punto a capo» la riflessione di Albert Chatrian, anche lui ex unionista. «Augusto ha condizionato la vita politica della nostra regione, nel bene e magari anche nel meno bene, e su questo gli atti dimostrano ciò che è successo in questi decenni». Le questioni politiche, ha detto il capogruppo AV-VdA U, vanno distinte dalle situazioni personali. «Un augurio a Rollandin e alla sua famiglia».

Auguri condivisi anche dal PCP, con la consigliera Chiara Minelli che ha ricordato la «lunga, importante e controversa vita politica» di Rollandin. «Proprio dal punto di vista politico, la parte da cui provengo non ha mai condiviso e sostenuto la sua azione né fatto accordi con lui e non ha apprezzato il suo modo di operare nel tempo, dandone il più occasioni un giudizio negativo. Sul piano umano, dispiace il peggiorarsi delle condizioni di salute di Augusto Rollandin, a cui porto rispetto per l'uomo. Rispetto che talvolta ho visto mancare talvolta in quest'aula».

«Un uomo del fare. Da lui ho imparato tanto», ha affermato Mauro Baccega parlando del suo ex compagno di gruppo. «Nei momenti difficili in questo consiglio regionale, anche a livello personale, lui mi ha difeso a spada tratta. Nella politica le condivisioni non sono sempre quelle definite all'inizio e fanno sì che ci si possa allontanare dal punto div ista politico, ma non dal punto di vista della stima. Auguri ad Augusto Rollandin».

Prima di aprire la votazione per l'accettazione delle dimissioni, anche il presidente dell'Assemblea Alberto Bertin ha espresso l'augurio «a titolo personale di tutta l'assemblea di pronto miglioramento delle condizioni di salute» di Rollandin.

 

 

Marco Camilli

 

 

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