Territorio devastato, animali arsi vivi, problemi di salute per la popolazione - Sui social la denuncia disperata di una ragazza
Da dieci giorni in Abruzzo le fiamme stanno divorando il monte Morrone, all'interno del Parco Nazionale della Majella. E' uno dei vasti incendi che stanno caratterizzando questa strana estate italiana, che mandano in fumo un patrimonio inestimabile del nostro paese, appiccati per la maggior parte da mani criminali e che le autorità preposte faticano a gestire.
Questo incendio che da dieci giorni devasta l'area protetta sta passando quasi inosservato. Di fronte al silenzio dei maggiori media, sono i normali cittadini a mettersi in moto per cercare di dare uno scossone ad una situazione sempre più insostenibile. Un accorato grido d'allarme arriva da una ragazza.
Il suo racconto diffuso nei giorni scorsi sui social descrive la situazione drammatica da Sulmona (AQ). "Il rogo è sfuggito dal controllo dei Vigili del fuoco, nonostante l'ingente impegno nello spegnerlo. Né l'utilizzo di canadair né di elicotteri ad oggi, sabato 26 agosto, sono riusciti a fermare le fiamme e, al momento, sono circa 900 gli ettari andati letteralmente in fumo. Migliaia gil animali arsi vivi, selvatici e non, come le mucche nei pascoli, Centinaia gli animali riservati nel centro abitato, come i lupi".
"Molti uomini e donne - continua - civili e umili cittadini hanno agito come volontari, per cercare di limitare i danni; da ieri (il 25 agosto per chi legge, ndr), tuttavia, vi è il divieto assoluto per i civili di avvicinarsi alle zone interessate dall'incendio. Tutto questo disastro - denuncia - sta avvenendo nella totale indifferenza da parte dei maggiori tg e delle istituzioni nazionali, nonostante le richieste avanzate alle varie redazioni e nonostante gli appelli di aiuto delle nostre istituzioni locali".
Qua e là, dopo dieci giorni di fuoco e fiamme, iniziano ad arrivare alcune reazioni. Oltre ai danni ambientali incalcolabili, il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli indica che "arrivano segnalazioni che la popolazione si trovi in seri problemi di salute" e denuncia lo "sconcertante il ritardo con cui si è cominciato ad intervenire per spegnere l'incendio".
L'Ente Parco, che tiene aggiornata la situazione tramite i social, scrive di "un vero e proprio attacco a una delle montagne simbolo del Parco". Il direttore Oremo Di Nino parla di "un grave danno alla biodiversità del Parco, in uno dei settori più belli e di pregio. Un vero e proprio attacco alla politiche di conservazione del Parco e i quali danni saranno visibili per anni".
Clara Rossi