AOSTA. La Valle d'Aosta, insieme alla Campania, indossa la maglia nera nella classifica sullo stato di salute delle regioni italiane che l'Istat ha redatto analizzando un decennio di dati (dal 2005 al 2015) e una ventina di indicatori di salute.
Come detto, in questo rapporto la Valle d'Aosta spicca in negativo. Nel raggruppare le regioni in base alle caratteristiche, l'Istat ha inserito la Valle d'Aosta (e solo essa) nel Gruppo 1 caratterizzato da "mortalità prematura e comportamenti a rischio" in quanto "segnata da importanti fragilità". In questo contesto il rapporto stima 292 gli anni potenziali di vita perduti (indice che attesta la differenza tra età della morte e attesa di vita).
Le criticità segnalate nel rapporto sono l'elevato tasso di mortalità per tumore negli adulti (20,3 decessi ogni 10 mila abitanti) ed il primato nell'ospedalizzazione per tumore (139,1 per 10 mila persone).
La Valle sconta anche l'alto ricorso alle cure ospedaliere per le malattie neurologiche degli anziani come Alzheimer e Parkinson (12,2 dimissioni ogni 10 mila abitanti) "confermato dall'alto tasso di mortalità per disturbi psichiatrici e malattie del sistema nervoso che causa - si legge nel rapporto - quasi 56 decessi ogni 10 mila residenti nella stessa fascia di età" che rappresenta "il valore medio più elevato".
Dal punto di vista infine della qualità della sopravvivenza, la Valle d'Aosta è nella media con 60,2 anni per i maschi e 57,9 per le femmine.
QUI il rapporto completo.
Elena Giovinazzo