AOSTA. Il consumo in Italia di antibiotici a carico del Servizio Sanitario Nazionale è diminuito tra il 2017 ed il 2018 dello 0,3 %. Lo rivela l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nel rapporto nazionale "L'uso degli antibiotici in Italia nel 2018" basato sulla quantità di antibiotici prescritti agli italiani escludendo le ricette bianche da specialisti ed i dentisti.
Nelle regioni del Sud il consumo è normalmente più elevato rispetto alla media nazionale. Puglia e Calabria sono però le regioni in cui si è verificata una riduzione più consistente, rispettivamente del 4,1 e del 3%. In Valle d'Aosta al contrario c'è stato un incremento del 3% e di pari passo è aumentata la spesa sostenuta per l'acquisto.
Ridurre l'uso di antibiotici è fondamentale per contrastare la diffusione dell'antibiotico-resistenza. L'Aifa nel rapporto sottolinea la criticità della situazione italiana "sia per quanto riguarda la diffusione dell’antibiotico-resistenza sia per il consumo degli antibiotici; infatti, nonostante il trend in riduzione, il consumo continua a essere superiore alla media europea".
"La perdita di efficacia degli antibiotici attualmente disponibili rischia di mettere in crisi i sistemi sanitari, causando sia l’aumento della mortalità per infezioni che maggiori costi sanitari e sociali", aggiunge l'Aifa, Per questo motivo "utilizzare gli antibiotici con attenzione deve essere un impegno e un dovere per tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale".
Elena Giovinazzo