Quali rischi per la Valle d'Aosta e quali iniziative di prevenzione sono attive
Assessore, allo stato attuale sono state prese delle iniziative particolari per prevenire in Valle d'Aosta il contagio con il coronavirus?
«Innanzitutto massima attenzione anche se al momento non si è presentato alcun caso sospetto al Pronto Soccorso. In realtà tutto ciò che sarà necessario mettere in atto rispetto al nuovo Corona Virus dovrà essere effettuato in stretto contatto con il Ministero della Salute che ha adottato le prime misure misure previste dalla procedura sanitaria presso gli aeroporti, come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale, per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aeromobili e dei loro passeggeri provenienti dalle zone interessate dal virus. In tutta Italia è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo Corona Virus e la situazione è costantemente monitorata dal Ministero. Le circolari che provengono dal Ministero al nostro Assessorato vengono diffuse immediatamente a tutti gli operatori sanitari della struttura complessa Igiene e Sanità Pubblica. Quindi massima allerta già in atto».
Dalle notizie che giungono da tutto il mondo e dall'Italia si evidenzia che ci potrà essere una difficoltà a reperire le mascherine per il volto come prima eventuale difesa. Pensa sia utile acquistarne ora per prevenzione ?
«Credo sia opportuno seguire ciò che dicono i sanitari, tutti competenti e coinvolti nell'attività di prevenzione. Non credo sia il caso di creare allarmismi in Valle».
La comunità cinese che numerosa è presente nella nostra regione, viene particolarmente monitorata oppure per i loro viaggi da o per la Cina fate capo ai nostri servizi nazionali ?
«Al momento nessun residente in Valle ha problemi legati al nuovo Coronavirus».
Il 30 - 31 Gennaio migliaia di persone verranno a visitare la Fiera di Sant'Orso ad Aosta. Che tipo di iniziative sanitarie verranno prese per la minaccia del contagio da questo virus ?
«La Fiera di Sant'Orso si svolgerà regolarmente con la rete di tutela sanitaria già messa in campo dall'AUSL. Anche in questo caso inutile creare allarmismi».
Quale è il suo pensiero su questa ennesima minaccia di pandemia in scala globale?
«Al momento non si conoscono le origini del nuovo ceppo. Certo quello che sta avvenendo in Cina è preoccupante e mi sembra che il Governo Cinese sia fortemente impegnato a contrastare la pandemia, anche con provvedimenti drastici, contrariamente a quanto aveva fatto per la Sars nel 2002. Credo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità è molto attiva e ritengo che la comunità mondiale composta da Professionisti Sanitari e scienziati che hanno potuto avere a disposizione i dati scientifici fin da subito faranno la loro parte».
Marco Camilli