Coronavirus, l'unità di crisi regionale valuta l'acquisizione di un altro estrattore per i tamponi

L'attenzione è rivolta ad apparecchiature che utilizzano reagenti ancora disponibili sul mercato

 

laboratorio

AOSTA. I laboratori che si occupano dei tamponi per individuare i casi di nuovo Coronavirus svolgono un ruolo fondamentale nella lotta all'epidemia che coinvolge ormai tutto il pianeta. 

L'unico laboratorio per ora funzionante nella nostra regione, pur avendo raddoppiato la capacità di lavoro, si trova in grossa difficoltà perché mancano le sostanze reagenti necessarie. Una mancanza direttamente conseguente alla pandemia: la richiesta di questo tipo di fornitura è in continua aumento in tutto il mondo ed è quindi difficili reperire sul mercato il necessario per riprendere l'attività a pieno ritmo. Qualche fornitura è arrivata, ma non basta.

«Stiamo valutando di prendere un altro apparecchio che ci permetterà di eseguire i tamponi», ha spiegato ieri il coordinatore dell'emergenza, Luca Montagnani.

Potrebbe apparire un controsenso: che utilità può avere un altro estrattore se mancano i reagenti per utilizzarlo? La riposta è che gli estrattori non sono tutti uguali.

«I sistemi di estrazione, e altri sistemi che usano l'analisi diretta, non usano tutti gli stessi reagenti», ha spiegato Montagnani. L'importante, dunque, è trovare un'apparecchiatura che utilizzi sostanze ancora reperibili sul mercato.

«I reagenti sono forniti dalle case con kit specifici a seconda del tipo di estrattore - ha precisato ancora il coordinatore dell'emergenza - e ci sono grosse multinazionali rimaste senza perché li stanno distribuendo in tutto il mondo». Come Valle d'Aosta «ci stiamo gettando su quelli che, dal punto di vista commerciale, danno un minimo di garanzia di fornitura di reagenti nel tempo».

L'unità di crisi regionale sta valutando inoltre una collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte e Valle d'Aosta che però al momento non effettua questo tipo di esami. «Per capire se questa strada è percorribile - ha fatto sapere ancora il dottor Montagnani - dovremo definire in maniera più precisa il numero di tamponi che possono fare e di che tipo».

Fondamentale in questi giorni sarà la disponibilità data dall'ospedale Sacco di Milano a prendersi carico di almeno una parte dei "nostri" tamponi. Tra ieri e oggi, ha riferito ancora il coordinatore, la Valle d'Aosta ne invierà in Lombardia più di 300.

 

Elena Giovinazzo

 

 

Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075