Rapporto 2020: in Valle occupati 3 ettari in un anno
AOSTA. In Italia il consumo di suolo non va di pari passo con la crescita demografica. Nel 2019, anno in cui si sono verificate 420 mila nascite, sulla penisola sono stati "occupati" 57 chilometri quadrati di suolo.
In Valle d'Aosta lo scorso anno l'incremento è stato di solo 3 ettari. Questo dato, influenzato anche dalla morfologia del territorio, rende la nostra regione la più vicina in Italia all'obiettivo virtuoso del "consumo zero".
I dati sono contenuti nel report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici di Ispra e Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente.
"I dati di quest’anno - si legge nel rapporto - confermano la criticità del consumo di suolo nelle zone periurbane e urbane, in cui si rileva un continuo e significativo incremento delle superfici artificiali, con un aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali, unitamente alla criticità delle aree nell’intorno del sistema infrastrutturale, più frammentate e oggetto di interventi di artificializzazione a causa della loro maggiore accessibilità".
I dati "confermano l'avanzare di fenomeni quali la diffusione, la dispersione, la decentralizzazione urbana da un lato e, dall’altro, la densificazione di aree urbane, che causa la perdita di superfici naturali all'interno delle nostre città, superfici preziose per assicurare l'adattamento ai cambiamenti climatici in atto".
Ennio JR Pedrini