Il punto della situazione sulla campagna vaccinale tra green pass, nuove vaccinazioni e il problema dei tamponi nelle farmacia
Parla di «stato dell'arte delle vaccinazioni» l'Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Roberto Alessandro Barmasse, non nascondendo il fatto che la mancata adesione delle persone alla vaccinazione desti preoccupazione per l'attività dell'ospedale e delle strutture regionali. «Siamo consapevoli che l'obbligatorietà del Green pass crei disagi, ma la bassa adesione alla vaccinazione comporta problematiche organizzative che avranno una ricaduta sull'ospedale che ha già carenza di personale. Di questo mi dispiaccio molto e auspico a un maggiore senso civico».
Tra chi sceglie di non vaccinarsi vi è anche il personale dell'USL, medici e infermieri e sono 42 le sospensioni finora attuate. «Sono sospensioni che valutiamo in modo molto graduale, caso per caso - spiega Massimo Uberti, commissario straordinario dell'USL della Valle d'Aosta - perché ogni sospensione impone una particolare attenzione normativa e applicativa. Tra il personale che non si vaccina ci sono però anche coloro che hanno avuto il covid, e per i quali la vaccinazione è sconsigliata, chi ha un'esenzione e chi ha chiesto di posticipare la vaccinazione per patologie in corso». Nel frattempo l'USL ha bandito un concorso per infermieri per il quale sono già arrivate 238 domande, e 23 concorsi di specialità diverse per medici, allo scopo di supplire alla carenza di personale.
Più vaccinazioni con l'obbligo del green pass
Massimo Uberti, commissario straordinario dell'USL della Valle d'Aosta, nell'affrontare il tema della campagna vaccinale in Valle d'Aosta tiene a sottolineare tre punti in particolare. «Innanzitutto la nuova norma di obbligo del Green pass ha costituito uno stimolo alla ripresa delle prime vaccinazioni. Siamo passati da 20, 30 prime dosi al giorno a un numero che varia tra le 200 e 300». La media di vaccinazione della Valle d'Aosta è infatti ancora leggermente sotto la media italiana e il problema è quello del convincimento delle persone. Per questo «dal 15 ottobre - continua Uberti - ci sarà anche un aumento dei tamponi. Stiamo ragionando di questo con le farmacie. Delle 47 presenti in Valle 33 avevano aderito, ma con il prezzo calmierato qualcuno rinuncia e qualche nuova farmacia aderisce: dobbiamo capire come le farmacie riusciranno a far fronte alla stima approssimativa».
Gran parte dei ricoverati non erano vaccinati
Uberti poi mostra i dati che al 30 settembre contano 25 positivi tra gli 84000 vaccinati e 39 positivi tra i 25000 non vaccinati. I ricoveri dal 10 giugno al 20 settembre sono stati in totale 18 con un'età media di 62,5 anni, dei quali tre erano vaccinati e quindici no. «Comprendo molto chi è timoroso rispetto al vaccino - conclude Uberti - ma questi numeri e queste statistiche devono aiutare a prendere una decisione a favore della collettività».
È il Direttore sanitario dell'Usl Guido Giardini a scendere poi nei particolari dei dati della campagna vaccinale, che vede il ciclo vaccinale completato sotto il 50% per i ragazzi tra i 12 e i 15 anni, attorno al 60% per la fascia 16-39, al 70% per la fascia 40-69, all'80% per la fascia 70-90 e oltre. «Per la prima dose vaccinale ci eravamo dati l'obiettivo dell'80% sulla platea vaccinabile e lo raggiungeremo a giorni», evidenzia Giardini, sottolineando anche l'importanza rivestita dai trattamenti con anticorpi monoclonali nei quali la Valle d'Aosta detiene il primato italiano in fatto di numerosità. «Per noi è davvero una necessità, avendo un solo ospedale», sottolinea Giardini.
Infarto e vaccino: «non c'è relazione»
E di fronte all'incidenza, triplicata a livello nazionale, dei casi di infarto nel periodo di pandemia e campagna vaccinale che, nonostante tutto, mantiene le malattie cardiovascolari al primo posto tra le cause di mortalità in Italia, Uberti risponde: «Per tutta una serie di patologie il Covid ha obbligato a interrompere e rallentare le attività di screening e di cura. In questo periodo, per paura, non si è recato in ospedale nemmeno chi aveva bisogno di un intervento urgente. Non c'è nessuna relazione con le vaccinazioni. Il vaccino non è più sperimentale e ha un elemento di sicurezza unico, costruito su una base di 3 milioni di persone vaccinate e su una grandissima attenzione».
Giardini in merito evidenzia quanto nella terza ondata ci sia stato anche in Valle d'Aosta un incremento di infarti e ictus legato a quanto detto da Uberti. «Sicuramente il Covid ha effetti sul sistema cardiovascolare. Riguardo agli effetti dei vaccini è tutto segnalato all'AIFA, ma non ci sono dati specifici».
Non si capisce infine se l'obbligo di Green pass sarà tale anche in Regione, a partire dal 15 ottobre.
Veronica Pederzolli