L'accordo comprende incentivi economici e l'aggiornamento delle disposizioni sulle zone disagiate. Barmasse: è il primo di una serie di atti per potenziare la sanità territoriale
«Siamo molto soddisfatti dell'importante risultato raggiunto ieri, per il quale ringrazio l'Azienda Usl ed i rappresentanti delle sigle sindacali dei medici di medicina generale che hanno dimostrato grande senso di responsabilità nei confronti dei cittadini valdostani». Così l'assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse, commentando la firma di martedì dell'Accordo integrativo regionale con il Comitato valdostani dei medici di medicina generale sulla carenza di medici di famiglia sul territorio della Valle d'Aosta.
L'Accordo integrativo da un lato punta a incentivare i medici già presenti a rimanere in Valle d'Aosta, arrestando in questo modo l'emorragia di dottori che si dimettono e si trasferiscono, e dall'altro ha l'obiettivo di invitare nuovi professionisti a trasferirsi i Valle. Per raggiungere i due obiettivi sono previsti anche riconoscimenti economici anche incrementando il massimale di ciascun medico.
L'intesa inoltre aggiorna le disposizioni sulle zone disagiate e disagiatissime. Le attuali norme risalgono al 1997 e il loro adeguamento è finalizzato a rendere il più capillare possibile l'attività di ambulatori dei medici di assistenza primaria soprattutto nei comuni meno popolati e più lontani dai centri urbani. Sono infatti i residenti nei paesi più montani, molti dei quali anziani, a patire di più l'assenza di medici di famiglia e l'obbligo di effettuare spostamenti di molti chilometri per avere l'assistenza sanitaria di base.
«Questo atto - aggiunge l'assessore Barmasse - è il primo di una serie di atti che abbiamo in predisposizione ed intendiamo realizzare per un reale potenziamento della sanità territoriale, in linea con gli impegni che mi sono preso personalmente».
Clara Rossi
