"Fastidioso che casse pubbliche finanzino hobby di una minoranza di cittadini"
AOSTA. Il ddl sulla caccia approvato nei giorni scorsi dal governo valdostano contiene "due aspetti che, come ambientalisti, ci preoccupano". Lo scrive in una nota Legambiente Valle d'Aosta spiegando che i due punti critici rilevati sono il ridimensionamento dell'obbligo di pianificazione da parte della Regione e i costi che gravano sul bilancio pubblico.
"In una fase di forte contrazione delle risorse a disposizione delle casse regionali e di conseguenti tagli ai servizi per i cittadini, ivi compresi quelli essenziali come la sanità, l'assistenza sociale ed i trasporti, risulta quantomento fastidioso che le stesse casse pubbliche finanzino, in buona sostanza, un hobby praticato da una minoranza di cittadini" afferma Legambiente. La nuova legge "potrebbe costituire un'occasione per avviare un processo verso una sempre maggiore copertura delle spese da parte dei cacciatori" aumentando il costo del tesserino ed introducendo modalità di pagamento dei capi abbattutti.
Sull'altro punto, l'associazione ricorda che il piano faunistico-venatorio "consente di effettuare una ricognizione dello stato di conservazione della fauna selvatica nella nostra Regione, e di pianificare eventuali interventi di tutela delle specie in diminuzione. Non ci trova dunque concordi il nuovo testo di legge, laddove si prevede l'aggiornamento quinquennale del Piano soltanto in caso di necessità, senza peraltro specificare a chi spetti verificare l'opportunità o meno dell'aggiornamento. Chiediamo quindi, su questo punto, che la normativa rimanga invariata".
L'auspicio da parte di Legambiente Valle d'Aosta è che "la prossima discussione del nuovo testo in Consiglio sia l'occasione per apportare modifiche al testo almeno su questi due importantissimi aspetti".
E.G.
