Una mattinata di ordinaria follia all'ospedale di Aosta (Capitolo 2)

 

Quando lo sportello automatico dei ticket ti fa pagare più del dovuto

AOSTA. Dopo il racconto di "Una mattinata di ordinaria follia all'ospedale di Aosta", tre settimane fa, torno a parlarvi dei particolarissimi meccanismi che regolano il pagamento dei ticket all'ospedale regionale Parini. Anche in questa occasione riporto una disavventura personale ma che certamente in tanti hanno sperimentato.

ricevute-ticketx200Ricordando quanto accaduto la precedente volta, mi reco a pagare il ticket la mattina per una visita fissata tardo pomeriggio. Aspetto il mio turno allo sportello automatico e seguo le istruzioni: inserisco la tessera sanitaria e lo schermo mi conferma l'importo di 14,40 Euro che già conoscevo. Inserisco una banconota da 10 Euro e pago il resto con monete, ma una di quelle da 20 centesimi mi viene rifiutata e, prima di riuscire ad inserirne un'altra, sullo schermo appare la conferma del pagamento e la macchinetta rilascia la ricevuta. L'importo ovviamente è sbagliato perché mancano 20 centesimi.

Nel dubbio su cosa fare mi rivolgo alle signore dello sportello informazioni. Spiego dei 20 centesimi mancanti e mi rispondono senza esitazioni: «le ha rifiutato una moneta». Gentilmente mi spiegano di avere due possibilità: compilare un modulo per il rimborso, mettermi in fila, consegnare il modulo e aspettare oppure pagare un nuovo ticket. Scelgo l'opzione più veloce, pago un secondo ticket. Però, c'è un però: i ticket hanno un importo minimo di 1 Euro quindi mi trovo a pagare 80 centesimi in più. Pazienza, tuttavia mi chiedo a quante altre persone sia capitato qualcosa di simile e mi domando tutti questi 80 centesimi (o 10 centesimi o 90 centesimi o qualsiasi altro importo) dove vanno a finire? Inoltre un po' di stupore è dovuto alla risposta avuta dalle addette allo sportello informazioni che già avevano intuito la questione della moneta rifiutata ancora prima che lo dicessi io. E' evidente allora che questo errore non è affatto raro. 

Come ho già scritto in precedenza, questa disavventura fa il paio con quella raccontata tre settimane fa. Quell'articolo ha avuto in poco tempo oltre 15.000 lettori ed è stato condiviso da 450 persone su Facebook a dimostrazione del fatto che in tanti si sono riconosciuti in quell'episodio. Ciò tuttavia non ha stimolato alcun commento da parte dell'ufficio stampa dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta.

Il problema dello sportello automatico che "conosce" gli importi da versare e chiude il pagamento quando questo non è ancora completo è più grave. Il problema non è certamente l'importo in sé, bensì il fatto che per un errore del sistema, chissà da quanto tempo in essere, l'Azienda incassa soldi non dovuti dagli utenti che forse non meritano questo ulteriore (e non dovuto) esborso. Chissà se almeno su questo fatto arriverà un chiarimento.

 

Marco Camilli

 

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