Gara condizionata dalle alte temperature. Macchi: 'gara emozionante ma anche molto tosta'
Erano attesi nella mattinata di sabato, ma il caldo e le difficoltà del percorso hanno radicalmente cambiato gli scenari e le tabelle di marcia. Tanto cammino e pochissimi tratti per poter correre. I primi eroi della 168 chilometri di Cervino Matterhorn Ultra Race (168 chilometri - 13.130 metri dislivello positivo) sono arrivati a Breuil-Cervinia nella prima serata di sabato. A trionfare sono stati l’italiano Andrea Macchi e il canadese, ormai residente in Slovenia, Galen Reynolds, mentre poco dopo la mezzanotte è arrivata la vincitrice della gara femminile, la basca Silvia Trigueros Garrote.
Andrea Macchi e Galen Reynolds, amici da tempo, hanno deciso di fare gara insieme da quando sono rimasti soli. Ai primi punti di controllo erano transitati con il valdostano Franco Collé (costretto a ritirarsi per problemi di salute al rifugio Prarayer), a Yanez Borella e Andrea Mattiato. Da Zinal (75 chilometri dopo la partenza) sono andati via in due, fin sul traguardo. Hanno tagliato il traguardo dopo 33 ore 38’22”, con terzo gradino del podio per Andrea Mattiato arrivato in 33 ore 51’09”. Quarta posizione per Peter Kienzl (34 ore 53’22”) e quinto per Matteo Bolis (37 ore 28’46”).
Gara sempre di testa per la basca Silvia Trigueros Garrote, arrivata sul traguardo alle 24.15 dopo 38 ore 12’47”. Al sue inseguimento Lisa Borzani (seconda fino al passaggio di Les Haudères e poi ritirata) e Francesca Canepa che ha preso la seconda posizione al Lac de Moiry e l’ha tenuta fin sulla linea d’arrivo. La valdostana ha concluso in 39 ore 48’32”; terzo gradino del podio per Melissa Paganelli in 40 ore 31’55”.
Andrea Macchi commenta: «È stata una gara talmente bella che io e Galen continuavamo a estrarre il telefono per scattare foto ricordo. Il Cervino è sempre rimasto davanti ai nostri occhi, una gara emozionante ma anche molto tosta. Non pensavamo di metterci tutto questo tempo».
Galen Reynolds: «Abbiamo scelto di percorrere insieme questo viaggio e di arrivare insieme. Il primo colle è stato davvero difficile, ma anche tutti gli altri sono stati molto impegnativi. È stato tracciato un percorso tecnico».
Silvia Trigueros Garrote: «Sono arrivata molto, ma molto stanca: questo caldo è stato micidiale. Ho proseguito con il mio ritmo, pur soffrendo. Il percorso è stato tecnico ed è stato necessario mantenere sempre alta la concentrazione. Non si poteva mollare neppure per un chilometro».
redazione
(foto Evi Garbolino)