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Valle d'Aosta, focolaio attivo di cimurro negli animali selvatici

Il virus, pericoloso per gli animali domestici non vaccinati, è stato individuato in diversi comuni della Valle d'Aosta

Istituto Zooprofilattico Sperimentale

La sezione di Aosta dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha confermato la presenza di animali selvatici malati di cimurro in vari comuni della Valle d'Aosta. Il cimurro, noto anche come malattia di Carré, è stato diagnosticato in volpi rinvenute già morte oppure soppresse proprio perché affette dal virus.

La presenza della malattia negli esemplari rinvenuti (comunque tutti risultati esenti da rabbia silvestre) non è pericolosa per l'uomo, ma deve destare l'attenzione soprattutto dei proprietari di cani non vaccinati. "Il cimurro colpisce prevalentemente i cani in giovane età - sottolinea l'assessorato regionale della Sanità, Salute e Politiche sociali - e si manifesta con problemi al sistema nervoso (con possibilità di paresi) oppure con complicazioni respiratorie. È anche possibile che il cane infettato dal virus non riesca più a fare rientro presso la propria abitazione. È una malattia che non va sottovalutata e che può portare a conseguenze gravissime se contratta dall'animale domestico".

L'effettiva diffusione sul territorio regionale della malattia, che colpisce carnivori selvatici e domestici, è in fase di studio. Chiunque notasse i sintomi in animali selvatici che si avvicinano alle case con perdita dell’abituale senso di diffidenza, è invitato a segnalarlo alla stazione forestale più vicina.

 


E.G.

 

 

 

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