L'amministrazione regionale si costituisce in giudizio nel ricorso sugli adeguamenti tariffari del trasporto su gomma
Prosegue dinanzi al Consiglio di Stato l'annosa controversia che coinvolge la Regione sulla determinazione delle tariffe del trasporto pubblico su gomma in Valle d'Aosta per il periodo dal 1982 al 2001.
Iniziata all'epoca di Savda e proseguita con il passaggio della società valdostana nel gruppo Arriva, la vicenda riguarda i presunti inadempimenti da parte dell'amministrazione regionale che, non adeguando le tariffe, avrebbero originato un danno quantificato ad oggi in 20.689.626,51 euro. Questa è quindi la somma che Arriva Italia vorrebbe ottenere dalla Regione come risarcimento.
La controversia si è trascinata negli anni con una serie di ricorsi e contro-ricorsi che hanno portato a sentenze diverse a seconda dei gradi di giudizio. La più recente è datata settembre 2023, quando il Consiglio di Stato ha confermato la decisione presa cinque anni prima dal Tar alla ex Savda. Ora il procedimento rimane ai giudici di Roma per chiedere la revoca della sentenza o, in via subordinata, la condanna della Regione al pagamento di 12,3 milioni circa per mancati incassi del periodo tra il 1982 e il 1997.
L'amministrazione regionale si costituirà anche in questo giudizio. Lunedì la Giunta ha affidato all'avvocato Francesco Saverio Marini di Roma l'incarico di seguire il ricorso.
In una nota, la società Arriva Italia precisa che «il contenzioso era stato avviato dalla stessa Savda ai tempi in cui l’azionista di maggioranza era la famiglia Bordon. Dopo la vendita dell’azienda da parte dei Bordon ad Arriva, il contenzioso è stato portato avanti in modo autonomo dalla famiglia stessa e non da Arriva Italia, il cui coinvolgimento è puramente nominale. L’eventuale risultato positivo di tale contenzioso andrà infatti integralmente alla famiglia Bordon, che nel frattempo ne sostiene anche i relativi costi legali».
Marco Camilli
(aggiornato il 21/05/2024)