Testolin: nessuna diga aperta 'a casaccio' in Valle d'Aosta

La replica del presidente della Regione dopo le polemiche sull'allerta meteo e la piena della Dora in Piemonte

Renzo Testolin«Il Centro funzionale regionale ha attivi, da oltre 20 anni, protocolli di scambio dati in tempo reale con l’omologo Centro funzionale del Piemonte, che ha sede presso Arpa Piemonte, con rapporti stabili di collaborazione e condivisione di prodotti e informazioni». Così il presidente della Regione, Renzo Testolin, rispondendo oggi in Consiglio Valle ad una interpellanza del gruppo Lega sulle polemiche ad Ivrea riguardanti la gestione dei flussi di acqua della Dora Baltea nel territorio valdostano.

Nello specifico l'interpellanza faceva riferimento alla piena della Dora dello scorso 5 settembre e al fatto che ai Comuni piemontesi confinanti non sarebbero arrivate segnalazioni sulla piena della Dora, con critiche contenute in un articolo apparso sulla stampa locale in cui si sostiene che "in Valle d'Aosta, ancora una volta, si aprono le dighe senza avvisare il sistema di protezione civile piemontese". Un'affermazione «senza alcun fondamento, completamente sbagliata e anche offensiva - ha commentato Testolin - perché la funzione degli invasi è anche quella di laminare le piene, cioè di trattenere e accumulare quantitativi di acqua, come peraltro previsto dalle normative di protezione civile. Nessuna diga viene aperta a casaccio, né ciò è avvenuto il 5 settembre scorso».

Ancora il presidente della Regione ha precisato: «Risulta che, il 5 settembre, il Comune di Ivrea sia stato allertato dal sistema di protezione civile piemontese con un'allerta gialla per temporali e un'allerta gialla nel “Bollettino Piene” per la Dora Baltea, per cui aveva tutti gli strumenti per attivare il proprio sistema di protezione civile. In ogni caso, anche in assenza di allerta, il Comune ha gli strumenti per effettuare un monitoraggio strumentale e attivare le azioni di presidio territoriale in prevenzione, avendo a disposizione i dati della rete di monitoraggio del Piemonte e della Valle d'Aosta».

 


Clara Rossi

 

 

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