Lavoratore edile morto, Cgil e Uil: serve un tavolo permanente per la sicurezza

Cordoglio dei sindacati per la morte di un 54enne a Chambave. «Rimettere al centro dell'attenzione la tutela dei lavoratori»

 

«Sta passando il concetto che meno lacci e lacciuoli lasciano libere le imprese di espandersi, che semplificare è meglio e invece si deregolamenta. È necessario rimettere al centro dell'attenzione la tutela di lavoratrici e lavoratore:». Così Cgil e Uil Valle d'Aosta intervengono dopo la morte del 54enne deceduto a Chambave mentre lavorava sul tetto di un'abitazione.

«Un lavoratore edile (poco importa se fosse il titolare della ditta, era un lavoratore, punto, ndr) ha perso la vita in un cantiere a Chambave. Nella nostra regione purtroppo ci siamo lasciati alle spalle un 2024 con 5 morti sul lavoro. Non siamo neanche a metà di questo 2025 e si conta il primo morto sul lavoro dell’anno», evidenziano in una nota congiunta le due organizzazioni sindacali. «È una strage che ha responsabilità politiche precise, a maggior ragione in Valle d’Aosta dove il numero di ispettori è ridotto al lumicino, anche alla luce dell’accorpamento con il Piemonte».

«Ogni vita spezzata sul lavoro - dichiara Marco Anelli, segretario Feneal Uil VdA - è una ferita per l'intera comunità e rappresenta un richiamo forte e urgente alla responsabilità collettiva nel promuovere una cultura della sicurezza che metta al centro la tutela della vita e della dignità di ogni lavoratore». Il sindacalista invoca un maggiore «coordinamento tra i vari soggetti della filiera sicurezza: Regione, Ausl, Inail, Itl, Inps, Rlst; questi devono saper parlare fra di loro, incrociare i dati a disposizione e monitorare le specificità del territorio, quindi istituire un tavolo tecnico permanente sulla sicurezza sul lavoro».

Sulla stessa linea di pensiero Roberto Billotti, segretario Fillea Cgil VdA. «L’attenzione deve essere posta verso tutti ( lavoratori, impresari), come nel caso specifico di Maiorano che tra le altre cose è stato anche nostro iscritto. Lo conoscevamo ed era una persona rispettosa e con un grande senso del lavoro. Una tragedia. Lascia moglie e figli da soli. Nel caso di Maiorano la situazione è ancora più ingarbugliata visto che era lui stesso il titolare della ditta. Mi sento di fare un appello accorato a tutti i lavoratori (e includo impresari e operai) nella necessità di prestare attenzione a ogni singolo dettaglio perché non è concepibile uscire di casa con le proprie gambe e non rientrarvi nello stesso modo».

 

 
M.C.

 

 

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