Relazione dell'Arpa sull'inquinamento acustico prodotto dell'opera in zona di scuole e reparto ospedaliero
AOSTA. Il circolo valdostano di Legambiente esprime dubbi sul progetto del nuovo parcheggio pluripiano che sarà realizzato dietro all'ex maternità di Aosta, in via Saint Martin de Corléans.
Le perplessità riguardano l'impatto acustico dell'opera «tanto in fase di cantiere (sono previsti due piani interrati, quindi verranno impiegate macchine da scavo) che di esercizio» in una zona della città in cui sono presenti anche due scuole e un reparto ospedaliero. «In base alla normativa sulla zonizzazione acustica un'area che ospita queste strutture dovrebbe essere particolarmente tutelata», ricorda Legambiente, e la relazione commissionata all'Arpa dagli uffici «conferma la preoccupazione rispetto al probabile aumento dell'inquinamento acustico nella zona. I rilevamenti, condotti su base settimanale (comprendendo quindi anche i giorni festivi) indicano che già nella situazione attuale il limite massimo di emissioni rumorose consentito per la zona viene a malapena rispettato».
Con l'apertura del pluripiano «si ammette che esso provocherà un ulteriore aumento medio di quasi 4 db (decibel) di immissione sonora aggiuntivo rispetto all'attuale, che già rientra a fatica nei limiti previsti a tutela della salute umana. E la relazione non prende in esame la fase di cantiere».
L'associazione chiede al Comune di intervenire con misure per abbattere l'impatto acustico. «L'amministrazione dovrebbe, a nostro avviso, inserire l'intera zona in una fascia di maggiore protezione, ossia in cui sia consentito un basso livello di rumore, e prevedere un piano di miglioramento acustico per proteggere i pazienti del reparto ospedaliero e gli studenti, che per legge ne hanno diritto. In realtà - continua Legambiente - tutta l'area compresa tra la vecchia chiesetta di Saint Martin e i terreni su cui dovrebbe sorgere il parcheggio andrebbe protetta e inserita in fascia di alta tutela (zona 1 o al massimo 2)». Questo, conclude l'associazione, si tradurrebbe in interventi di isolamento acustico degli edifici pubblici, altre opere di insonorizzazione e la piantumazione di alberi all'interno dell'area verde destinati ai pazienti psichiatrici che fungano da barriera antirumore.
Elena Giovinazzo