"Grande delusione" degli Alpini in vista della grande Adunata per il Battaglione Aosta di fine ottobre
AOSTA. Dopo anni di attesa, sembra ormai avvicinarsi la data del restauro del monumento dedicato al Soldato valdostano che, ai piedi del municipio di Aosta, guarda verso le cime delle montagne che sovrastano il capoluogo. Ieri la giunta comunale e la giunta regionale hanno approvato due atti che vanno in questa direzione e cioè il progetto definitivo-esecutivo e una bozza di accordo che coinvolge la Soprintendenza per i beni culturali e la presidenza del Consiglio dei ministri.
Realizzato dallo scultore piemontese Pietro Canonica nel 1924 in memoria dei valdostani caduti e, simbolicamente, di tutti i caduti nelle guerre, il monumento "A' la gloire du soldat valdôtain" oggi è tenuto assieme da fili di ferro e listelli di legno. Una brutta immagine per il "salotto" della città e una pessima figura per il capoluogo che tra l'altro si appresta ad ospitare, a fine ottobre, la grande Adunata per la commemorazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare del Battaglione Aosta.
E' chiaro sin d'ora che il monumento non sarà pronto per l'evento di fine ottobre. Oltre a tutti gli adempimenti buricratoci serviranno «oltre 150 giorni di lavoro», spiega l'assessore Andrea Edoardo Paron, quindi l'intervento «non potrà essere portato a compimento in tempo utile» per l'Adunata degli Alpini. «Una circostanza, questa, della quale ci rammarichiamo al pari degli Alpini valdostani», aggiunge l'assessore.
Proprio l'Associazione Nazionale Alpini della Valle d'Aosta pochi giorni fa ha espressamente parlato di «grande delusione». Il presidente delle Penne Nere, Carlo Bionaz, in una nota ha puntato il dito contro «il comportamento di alcune persone che nulla o poco hanno fatto all'interno della macchina comunale per dare al nostro progetto la giusta e doverosa attenzione». Secondo Bionaz «un funzionario in particolare, che ricopre un ruolo apicale in questo contesto, aveva detto di non avere tempo per occuparsi dell'iter del progetto».
L'assessore Paron si limita ad indicare «alcuni ritardi burocratici insiti sia nelle procedure previste sia nella complessità del processo per definire, anche giuridicamente, gli impegni a carico di ciascuno». Paron si dice comunque certo che «la ritrovata bellezza dell'opera al termine dei lavori potrà di nuovo dare lustro al loro Corpo (degli Alpini, ndr) così come a tutti i militari della nostra regione nelle future cerimonie ufficiali».
Elena Giovinazzo