Consiglio di Stato ha accolto parzialmente il ricorso di privati che chiedono 234mila euro
AOSTA. Il Comune di Aosta è stato condannato dal Consiglio di Stato a pagare un risarcimento per un contenzioso su una pratica edilizia della fine degli anni '60 smarrita dagli uffici comunali.
Venti anni fa i proprietari di un bar con stazione di servizio situato in via Parigi, non avendo copia delle autorizzazioni smarrite, aderirono ad una sanatoria edilizia. Successivamente il fascicolo fu ritrovato, ma il Comune pretese un nuovo certificato di abilità edilizia e revocò l'autorizzazione all'esercizio dell'attività data nel frattempo in gestione con contratto d'affitto d'azienda.
Dopo una serie di ricorsi rigettati dal Tar della Valle d'Aosta, impugnati e accolti dal Consiglio di Stato, ora quest'ultimo ha accolto il ricorso con la domanda di risarcimento ritenendo illegittimi i provvedimenti del Comune capoluogo. La richiesta complessiva è di 234.363 Euro, ma i giudici hanno accolto la domanda risarcitoria solo per la parte riguardante i canoni di affitto non riscossi tra il 2002 ed il 2005.
Clara Rossi