AOSTA. Fulvio Centoz si aggiunge alla schiera di sindaci che nutrono più di qualche dubbio sul decreto sicurezza. «Creerà problemi - commenta il primo cittadino di Aosta - e aumenterà le persone che, non avendo un canale regolare e chiaro di integrazione, saranno in strada con i relativi problemi. E i famosi rimpatri rimaranno solo sulla carta. In poche parole si scaricano sui comuni problemi enormi».
Molti sindaci hanno aspramente criticato la norma e alcuni, come Leoluca Orlando di Palermo, hanno persino annunciato di non voler applicare il decreto. Ad Aosta questo non accadrà. «Rappresento lo Stato - afferma Fulvio Centoz - e non posso permettermi di decidere io se una legge è buona o cattiva. Posso criticarla (come in effetti faccio), posso sostenere legittime prese di posizione dell'Anci che per bocca del suo Presidente ha preso posizione molto chiara, ma non posso disapplicare una legge dello Stato. Se così fosse - osserva il sindaco aostano - l'obiezione di coscienza o la critica politica varrebbe anche per coloro che si rifiutano di celebrare le unioni civili. Una legge dello stato, per chi è ufficiale di governo, va applicata».
«Certo - concludeil sindaco Centoz - se ci fosse il modo di sostenere un ricorso presso la Corte Costituzionale volto a bloccare alcuni effetti deleteri del DL lo sosterrei, così come credo vada sostenuta la battaglia politica per cambiare questa normativa».
Marco Camilli