AOSTA. L'Amministrazione regionale intende far eseguire una nuova perizia per conoscere l'esatto stato del Palazzo Cogne, ad Aosta, e decidere quale progetto di valorizzazione portare avanti per lo storico edificio situato a pochi passi dal centro storico. Lo ha riferito oggi l'assessore regionale alle finanze, Renzo Testolin, in risposta ad una interpellanza della Lega discussa in Consiglio regionale.
Il Palazzo Cogne ospita diverse associazioni che già la scorsa estate sono state informate della necessità di sgomberare i locali per motivi di sicurezza. Il problema è che ancora oggi, malgrado il coinvolgimento del Comune di Aosta, non sono state trovate delle sedi alternative che consentano a queste associazioni di continuare con la loro attività. In più c'è disaccordo sugli effettivi problemi dell'edificio visto che un rapporto del 2016 aveva accertato «una serie di incompatibilità con il normale utilizzo dei locali» soprattutto al secondo e terzo piano, come ha ricordato il consigliere Stefano Aggravi illustrando l'interpellanza, mentre una successiva perizia chiesta dal CCS Cogne indica che le criticità sono «più circoscritte».
L'assessore Testolin ha spiegato che per il governo regionale «la tutela dei fruitori è prioritaria». L'idea è di «affidare in tempi brevi un incarico di aggiornamento e completamento della perizia del 2016 per l'intero immobile. I risultati daranno elementi utili per delineare il percorso e la tempistica» degli interventi da compiere. La Regione sta già pensando ad un bando «di valorizzazione e di recupero architettonico funzionale» che potrebbe essere pronto «entro la fine del prossimo mese di marzo. Non è comunque da escludere - ha precisato Testolin - l'assegnazione per la valorizzazione, sostenibile e giustificata, ad enti e associazioni».
Regione e Comune intanto continueranno a collaborare per cercare una nuova sede per le associazioni.
«Serve il coinvolgimento della città di Aosta nella realizzazione del bando affinché sia in linea con lo sviluppo dell'area», ha sottolineato Aggravi proponendo la realizzazione nei locali del Palazzo Cogne di un «museo dell'emigrazione valdostana».
E.G.