Il sindaco Nuti interviene sul caso del cucciolo preso a calci dal proprietario e poi restituito al padrone
AOSTA. "Condivido il sentimento di indignazione manifestato da tanti per la violenza perpetrata nei confronti di una vittima inerme, aggravata dai toni trionfalistici espressi dal proprietario in occasione del ritorno a casa del cane". Lo afferma il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, commentando il triste episodio avvenuto recentemente ad Aosta di un cucciolo di cane preso a calci dal proprietario.
Il cucciolo, inizialmente sequestrato dalle autorità, è stato poi riassegnato al padrone - denunciato per i maltrattamenti - su decisione del Tribunale di Aosta. "Il Comune di Aosta ha ricevuto decine di sollecitazioni, con una forte risonanza sui canali social compresi quelli personali" dice il sindaco spiegando che però l'Amministrazione comunale "non ha alcuna competenza né titolo per entrare nel merito di una sentenza regolarmente emessa da un organo giudiziario o per dubitare della reale volontà espressa da una persona che ha dichiarato ravvedimento".
"Sostengo dunque la necessità di promuovere azioni di sensibilizzazione e di educazione alla pace, alla costruzione di legami e di affetti contro ogni forma di azione violenta in ogni sua declinazione - continua il primo cittadino di Aosta -, ma considero pericoloso l’atteggiamento mediatico di chi aggiunge violenza verbale a violenza fisica, perché si ispira alla stessa forza mortifera. Aggiungo che, nel confutare pesantemente la sentenza di un giudice, il rischio è di indebolire lo stato di diritto fondato sulla legge, nata proprio per difendere i deboli e perseguire principi di uguaglianza e di civile convivenza".
redazione