La demolizione dei palazzoni è affidata a una macchina trasportata con convogli speciali. L'intervento verrà concluso nel 2026
Un investimento da 5,1 milioni di euro e 439 giorni di lavori: questi i numeri dell'abbattimento dei "grattacieli" del quartiere Cogne di Aosta. Dopo anni di attesa il complesso intervento è definito nei dettagli e il cantiere è finalmente pronto per aprire. Si comincerà a inizio maggio e il prossimo anno i due palazzoni costruiti negli anni '80 all'angolo Nord-Ovest del rione saranno solo un ricordo. Il complesso intervento è stato illustrato in un incontro con gli abitanti del quartiere e dei condomini che si affacciano proprio sui grattacieli.
Il lavoro è assegnato una impresa di Pavia specializzata in demolizioni civili e industriali, la Armofer Srl, che opera anche in contesti urbani come nel caso dei due condomini situati tra una strada e a pochi metri da altri immobili.
I lavori sono suddivisi in fasi. Le prime riguardano il condominio da 8 piani e in seguito dopo sarà la volta del palazzone da 12 piani. Saranno "spogliati" e preparati per l'intervento di una speciale macchina demolitrice pesante 200 tonnellate il cui braccio raggiunge i 60 metri di altezza. Per il suo trasporto in cantiere serviranno dieci convogli eccezionali che arriveranno in città con permessi straordinari portando i pezzi del macchinario da montare direttamente sul posto. Inclusa la pinza che frantumerà il cemento e "mangerà" i grattacieli piano dopo piano.
L'impatto sulla viabilità sarà circoscritto al tratto di via Capitano Chamonin all'altezza dei palazzoni da demolire, che verrà chiuso ai veicoli, togliendo dunque gli stalli di sosta presenti, con divieto di transito anche ai pedoni. Alcune ordinanze temporanee potranno riguardare via Giorgio Elter a seconda delle necessità. Oltre infatti alla demolizione vera e propria, il cantiere dovrà assicurare il transito ai mezzi che porteranno via l'ingente quantità di materiale da smaltire prodotta nel corso dell'abbattimento.
L'impatto sulla vivibilità del quartiere, invece, sarà inevitabilmente più esteso. L'intervento è studiato per ridurre il più possibile la diffusione di polveri, ma chiaramente un intervento di questa portata causerà dei disagi. L'impresa effettuerà costanti monitoraggi della qualità dell'aria e allestirà dei ponteggi con speciali teli sui condomini più vicini all'area di demolizione per ridurre ulteriormente il rumore e anche l'impatto visivo del cantiere e dei macchinari all'opera. Una sorta di telone sorretto da una gru proteggerà poi dalla caduta di detriti.
Elena Giovinazzo