Il direttore dell'Area territoriale: «un passo concreto verso una sanità territoriale più efficace e capillare»
A fine marzo è iniziato il primo corso di formazione organizzato dall'Azienda Usl e rivolto ai medici di famiglia per l'utilizzo dell'ecografo portatile. Hanno partecipato alle lezioni 40 medici, circa la metà di quelli in servizio sul territorio, ed è già in programma un secondo corso.
L'iniziativa è del direttore dell'Area territoriale dell'Usl Franco Brinato, che descrive il servizio come «un altro passo concreto verso una sanità territoriale più efficace, capillare e vicina ai bisogni dei cittadini. Questo corso rappresenta uno dei tasselli fondamentali per l'avvio delle Case della Comunità, previste dal PNRR e dalla riforma della sanità territoriale. Grazie agli investimenti e alla programmazione dell’Azienda sanitaria, l'ecografo, insieme ad altri strumenti diagnostici rapidi, come gli emogasanalizzatori, permetterà al personale sanitario di intervenire direttamente al letto del paziente, a domicilio o all’interno delle strutture territoriali, garantendo un’assistenza più tempestiva e di qualità, migliorando le decisioni cliniche e riducendo fortemente l'invio in Pronto soccorso».
Spiega Brinato: «Uno dei motivi per cui i pazienti vengono inviati in ospedale è proprio la difficoltà nell’inserimento del catetere vescicale. Questo strumento, invece, può evitare quel passaggio, rendendo possibile l'intervento a domicilio o nella struttura territoriale. Per la medicina generale è un aspetto molto importante, perché, oltre a migliorare la qualità del servizio territoriale, fornisce al medico elementi oggettivi su cui basare le sue decisioni cliniche. Ad esempio, se un paziente è disidratato o ha una colica renale, grazie all’ecografia si può capire se c’è infezione, una complicanza, o un’altra causa del dolore».
redazione