Aosta, il Comune e il recupero crediti con fermo amministrativo del veicolo

 

Follien: «uno strumento non più idoneo vista la difficoltà economica del momento»

fermox400AOSTA. Arrivano in silenzio, come ogni lettera che non preannuncia nulla di buono. Sono le comunicazioni di un fermo amministrativo della propria auto.
Correva l'anno 2009 quando il Comune di Aosta, tramite una gara, decise di non avvalersi più di Equitalia per il recupero delle multe non pagate dagli automobilisti. Il servizio fu affidato ad una società di Santarcangelo di Romagna (Rimini), la M.T. Spa. Fino a qui tutto normale: è giusto che una Amministrazione pubblica si attivi per incassare le somme dovute. Mentre però con Equitalia era possibile rateizzare il debito ed evitare il fermo del veicolo, con il sistema scelto dal Comune di Aosta la somma, piccola o grande che sia, deve essere pagata in un'unica soluzione. Pertanto un artigiano, un commerciante, un libero professionista che ha necessità di utilizzare il veicolo per lavorare, o anche un semplice automobilista, si trova con l'auto bloccata fino al pagamento dell'intera somma.

In un periodo di cosi grande disagio sociale, che ha travolto in primis artigiani, colpisce che una Amministrazione comunale scelga di recuperare somme non riscosse avvalendosi di un sistema che associazioni dei consumatori, ma anche Amministratori pubblici, riconoscono come il più "odioso" dei sistemi di recupero crediti.

In parziale aiuto agli artigiani e ai piccoli imprenditori è arrivato il Decreto del fare che ha introdotto lo stop al fermo per i veicoli strumentali all'attività svolta, ma beneficiare di questo intervento normativo non è sempre facile (alcune volte perché semplicemente i diretti interessati non sono a conoscenza di questa possibilità).

Il vice sindaco Albert Follien da noi intervistato, ammette che dal 2009 ad oggi la situazione sociale ed economica è mutata e concorda con la definizione usata per descrivere il fermo amministrativo e spiega che all'epoca non era lui competente per una scelta di questo genere.

Ma al di là del mutato clima sociale, lo strumento del fermo era iniquo nel 2009 e lo è a maggior ragione oggi nei confronti dei concittadini automobilisti e lavoratori che sono già vessati da sempre più parcheggi a pagamento e multe sempre più numerose.

Follien spiega che la convenzione con la società di recupero crediti scadrà a giugno 2015 e spetterà ai nuovi amministratori, dopo le elezioni comunali di maggio, decidere se riproporla o meno. Nel frattempo molti valdostani vivono in un ulteriore disagio avendo la propria auto bloccata e, in alcuni casi, vedendosi penalizzati nel proprio lavoro.

Da una Amministrazione comunale ci si aspetta un comportamento che tuteli sì le proprie finanze, ma con politiche meno penalizzanti rispetto ai propri amministrati (che sono poi anche i loro elettori).

Una nota lieta per il Comune Follien ce l'ha comunicata: «con il fermo amministrativo le riscossioni di sanzioni non pagate sono aumentate». Una buona notizia per le finanzie comunali ma forse, in qualità di Amministratori, si dovrebbe anche guardare oltre e considerare quanto costano al Comune le ricadute negative di un contribuente che lavora e produce di meno o, addirittura, smette di lavorare solo per non essere riuscito a pagare delle multe per divieto di sosta.

 

Marco Camilli

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