Resistono bar, panetterie e le immancabili banche - VIDEO
AOSTA. La crisi la senti ormai nelle ossa mentre cammini per il centro storico di una città, Aosta, che dovrebbe essere il cuore pulsante di una regione votata al turismo, al benessere e al divertimento.
Sono andati i tempi in cui la Valle d'Aosta era sinonimo di "privilegi" e di una economia spensierata e godibile. Ora tutto è scomparso per colpa di uno Stato Italiano sempre più vorace e centralista, ma anche di generazioni di politici valdostani che non sono riusciti a capitalizzare quanto la sorte benevola gli aveva assegnato.
Tutto sembrava eterno per loro e ovviamente anche i valdostani ci avevano creduto. Erano immutabili nel tempo i buoni benzina, gli aiuti a fondo perduto da parte di "mamma" Regione. Era immutabile lo splendore del Casinò de la Vallée. Ma come spesso accade anche nelle più belle favole, tutto scompare e ora eccoci a confrontarci con una crisi che non fa prigionieri, ma solo vittime.
Il video inserito in questo articolo rappresenta solo un piccolo sguardo su quanto sta accadendo ad Aosta. Il percorso delle riprese è limitato: va da piazza della Repubblica fino a piazza Arco d'Augusto per poi proseguire per via Torino fino a giungere in via Festaz. Sarebbero molto più numerosi i negozi chiusi e le attività in vendita da riprendere soprattutto nelle vie secondarie della città. Negozi che abbassano le serrande perché strozzati dalle tasse che chiedono più di quanto si possa guadagnare e perché le amministrazioni nel tempo poco lungimiranti non hanno saputo valorizzare commercialmente un centro storico.
Ormai la politica va avanti a "spot", iniziative mirate a raccogliere nell'immediato consensi e non a realizzare progetti per un futuro migliore. Rallegriamoci del fatto che la stagione delle promesse sta per tornare. A Maggio ci saranno le elezioni comunali e allora ne sentiremo e ne vedremo delle belle. Le armate Brancaleone dei politici nostrani si stanno organizzando per realizzare lo spettacolo che ancora gli riesce abbastanza bene... lo spettacolo elettorale. E dopo, buonanotte Aosta.
Marco Camilli