Messaggio su Facebook del presidente della Regione: no a trattative in stanze chiuse
AOSTA. "Non dobbiamo avere paura di attuare il progetto del cambiamento o, in assenza di condivisione, andare a elezioni". Così il presidente della Regione, Pierluigi Marquis, in un messaggio scritto su Facebook commentando gli sviluppi politici delle ultime ore.
Si tratta della possibilità di arrivare ad un largo accordo politico che includerebbe le diverse forze autonomiste/unioniste che oggi siedono in Consiglio Valle in maggioranza e all'opposizione, escluso però Alpe, con in più il Pd. Un segnale in tal senso è atteso da Stella Alpina - Pnv - Area Civica, il gruppo del presidente della Regione Marquis e degli assessori Restano e Borrello, prima del Consiglio Valle convocato il 4 ottobre.
Scrive ancora su Facebook Marquis: il confronto politico "non si può limitare a trattative in tavoli a invito e in stanze chiuse. Tutto ciò allontana la gente dalla politica". Secondo il presidente della Regione "non è tempo di riunioni in mille sedi, quando abbiamo un bilancio da completare, in un negoziato aperto con il governo, e con il presidente Gentiloni e il ministro degli Interni Minniti in arrivo il prossimo 8 ottobre ad Aosta. Proprio per parlare con il Governo, abbiamo bisogno di serietà e credibilità, in particolare sui temi dello sviluppo e dell'autonomia su cui abbiamo lavorato in questi mesi".
La replica dell'Uvp
"Il cambiamento oltre ad essere invocato va concretizzato, se veramente lo si vuole perseguire". Lo afferma in una nota dell'Uvp diffusa dopo il messaggio del presidente della Regione. "Non vorremmo", si legge ancora, "rimanere ingabbiati in un governo ed in una maggioranza che aveva il solo compito di affrontare alcuni dossier urgenti in attesa dell’autonoma definizione di progetti politici futuri. Al presidente Marquis non sarà infatti sfuggito che a questa maggioranza manca coesione politica e programmatica su temi importanti e concreti, ad esempio quello di CVA e che una crisi, prima di essere aperta da Alpe e rilanciata oggi dallo stesso Presidente in realtà era già iniziata prima dell’estate con le dimissioni di Elso Gerandin dalle Commissioni".
Marco Camilli