Scontro politico in Consiglio Valle sulla convalida di Barocco

Consiglio regionale

AOSTA. Il governo Fosson supera lo scoglio della sostituzione di Marco Sorbara grazie ad una minoranza divisa. L'aula questa mattina ha preso atto della sospensione dell'unionista coinvolto nell'inchiesta Geenna e convalidato l'elezione del suo sostituto Giovanni Barocco con venuto voti a favore, dieci contrari e tre astensioni. La maggioranza è così tornata a poter contare su 18 voti.

Attorno al nuovo consigliere è però subito nato un caso legato ad una vecchia inchiesta degli anni '90 riguardante ancora una volta il voto di scambio. La questione (finita poi con assoluzioni) è stata tirata in ballo durante la vivace discussione andata in scena questa mattina in aula. Velocemente gli interventi si sono spostati dall'argomento convalida all'argomento UV,  al coinvolgimento di unionisti nelle inchieste che ci sono state negli anni sul voto di scambio, al sostegno determinante di Sorbara all'insediamento del governo Fosson, alla legittimità delle elezioni e quindi dell'attuale Consiglio regionale.

Una votazione di stampo tecnico, che doveva limitarsi a prendere atto dell'assenza di incompatibilità da parte di Barocco ad assumere l'incarico di consigliere, è quindi prevedibilmente diventata terreno di scontro politico.

Lega e Mouv' hanno annunciato il voto contrario alla convalida e invitato gli altri gruppi a fare altrettanto per dimostrare di non essere la stampella della maggioranza. «Chi oggi prenderà certi tipi di posizione se ne assumerà la responsabilità e ne risponderà all'elettorato», ha affermato Stefano Aggravi (Lega). Da parte di Elso Gerandin (Mouv') l'invito ad Antonio Fosson a fare un passo indietro: «la maggioranza non ha i numeri, il presidente si dimetta per non arrivare allo scontro istituzionale».

La minoranza però non ha fatto fronte comune. Il Movimento 5 stelle ha votato l'atto respingendo le accuse di essere diventato di supporto alla giunta regionale. «Il nostro compito oggi è decidere se sulla nomina ci sono cause di incompatibilità ed è evidente a tutti che non ce ne sono», ha affermato Luciano Mossa (M5s).

«Non c'è alcuna nuova maggioranza. Dobbiamo votare un atto meramente amministrativo e attenerci al regolamento che esclude valutazioni di opportunità politica», ha aggiunto Chiara Minelli (RC). Il suo gruppo si è astenuto.

Anche ADU ha scelto l'astensione. Nel suo intervento, Daria Pulz ha parlato di un «intero consiglio delegittimato nel suo insieme».

 

 

 

 

C.R.

 

 

 



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