Depositata una mozione in Consiglio Valle «a difesa dell'unità della Repubblica, del welfare e della sanità pubblica e, come già evidenziato dalla Sardegna, della propria specialità»
Una mozione contro l'autonomia differenziata è stata depositata in Consiglio regionale. L'iniziativa a firma di Erika Guichardaz (Pcp) chiede di appoggiare il referendum abrogativo contro la legge recentemente approvata dal Parlamento italiano.
«L’autonomia differenziata spacca l'Italia - commenta in una nota Valle d'Aosta Aperta -, rafforzando le disuguaglianze tra le Regioni e i cittadini e creando le premesse per una secessione dall'alto. La riforma, voluta dalla Lega di Salvini, è passata grazie al baratto con la presidente del Consiglio Meloni, che in cambio ha ottenuto il Premierato. L'intera opposizione parlamentare e buona parte della società civile intendono resistere, anche attraverso lo strumento referendario. Cinque Regioni, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Sardegna e Toscana, stanno approvando la richiesta di referendum». Il voto a favore del referendum andrebbe, secondo VdA Aperta, «a difesa dell'unità della Repubblica, del welfare e della sanità pubblica e, come già evidenziato dalla Sardegna, della propria specialità».
VdA Aperta invita tutti i consiglieri a votare la mozione e in particolare quelli del gruppo Fp-Pd «che con ogni probabilità intendono partecipare ai lavori del comitato referendario valdostano. L’auspicio è quello di una maggiora coerenze, rispetto alle foto opportunity ai banchetti del sindacato, seguite dal voto contrario all’ordine del giorno sull'abrogazione del Jobs Act».
«Agli Unionisti - conclude VdA Aperta - diciamo, invece, che quando sono in discussione i principi della Costituzione e del nostro Statuto di autonomia, astenersi come ha fatto Manes in Parlamento significa rinunciare al diritto/dovere di rappresentare i valdostani».
E.G.