Strutture ricettive e abitazioni locate per finalità turistiche saranno inserite nel database nazionale e dovranno ottenere il Codice identificativo nazionale
Nuovi adempimenti in arrivo per i proprietari delle strutture ricettive e degli alloggi a uso turistico. Nei prossimi giorni i dati relativi alle strutture ricettive e degli alloggi utilizzati per locazioni con finalità turistiche in Valle d'Aosta saranno aggiunti alla nazionale Banca Dati Strutture Ricettive. A ciascuna struttura sarà assegnato il Cin, Codice identificativo nazionale, che alla pari del Cir (Codice identificativo regionale) da poco introdotto in Valle d'Aosta, dovrà essere esposto nelle strutture nonché inserito negli annunci promozionali.
L'assegnazione del Cin non sarà automatica. I titolari di strutture e alloggi da settembre ed entro due mesi dovranno accedere al sistema nazionale, eventualmente integrare le informazioni presenti e quindi ottenere l'identificativo. Ad oggi, secondo il portale della Banca Dati Strutture Ricettive del ministero del turismo, le strutture registrate sono più di 333mila (distribuite nelle dieci regioni più coinvolte nella fase sperimentale della procedura insieme alla provincia autonoma di Bolzano) e i Cin assegnati 28.696.
Per gli alloggi a uso turistico si tratta della seconda novità di questo tipo in poco tempo. Solo lo scorso anno infatti la Valle d'Aosta ha approvato una legge regionale ad hoc per queste strutture introducendo il Codice identificativo regionale per normare un'attività che, anche nella nostra regione, è in forte espansione.
«Come Governo regionale stiamo valutando se e come modificare la normativa regionale», afferma a tal proposito l'assessore al turismo Giulio Grosjacques. «Sicuramente non vogliamo rinunciare alle nostre prerogative statutarie, che tra l'altro ci sono state confermate dalla Corte Costituzionale», ma allo stesso tempo «vogliamo evitare a coloro che investono nel settore dell'ospitalità di inserire gli stessi dati sulle piattaforme dello Stato e su quelle della Regione, cosa che creerebbe una duplicazione di adempimenti senza dare nessun valore aggiunto».
Marco Camilli
