Secondo il presidente della Regione «non vi è alcun contrasto» tra normativa regionale e delibere. Minelli: i dubbi espressi dal presidente di CVA
«Non vi è alcun contrasto tra la legge regionale e la deliberazione attuativa» sulla designazione degli organi amministrativi di CVA Eos. Lo ha affermato il presidente della Regione Renzo Testolin rispondendo in Consiglio regionale a una interpellanza di PCP su possibili anomalie nella procedura di nomina dei vertici della società che fa parte del gruppo CVA.
Con l'interpellanza discussa, CVA segnalava una «situazione abnorme» legata in particolare ai compensi «per cui l'Amministratore delegato di CVA riceve uno stipendio annuo onnicomprensivo di 50mila euro, mentre per gestire CVA Eos lo stesso Amministratore delegato ne riceve 300mila per ogni esercizio, oltre a vari premi di cui uno recente di circa ulteriori 200mila euro, per un totale nel 2024 di almeno 550mila euro», come affermato da Chiara Minelli. «Lo scorso 31 maggio, il presidente di CVA ha inviato una lettera ai presidenti della Regione, del Consiglio e di Finaosta oltre che a me - ha proseguito la consigliera -, nella quale esprimeva dubbi e preoccupazione sul livello di adeguatezza dell'esame della problematica delle procedure di nomina e lamentava una errata interpretazione delle norme. Sul punto abbiamo pertanto chiesto un parere pro veritate al prof. Giovanni Maria Caruso, esperto di diritto societario, che ha chiaramente detto che la disciplina dettata dalla legge regionale si applica a CVA così come alle sue controllate e che ogni contrasto tra la legge regionale e le linee guida attuative deve risolversi affermando la prevalenza della disciplina legislativa».
Del parere del consulente richiesto da PCP «gli uffici non sono mai stati messi a conoscenza», ha ribattuto Testolin. «Nelle società controllate e partecipate da CVA in cui la partecipazione azionaria è di CVA e non di Finaosta - ha aggiunto -, è CVA che siede nelle assemblee delle sue controllate, in quanto socio, e dunque propone e delibera la nomina degli amministratori e degli altri organi sociali. Per queste nomine, quindi, rette dalla ordinaria disciplina codicistica delle società, non trova applicazione il procedimento a due fasi - designazione regionale/nomina Finaosta - disciplinato dall’articolo 2bis della legge regionale n. 20/2016, che è riferito ai soli casi in cui nelle società controllate il socio è Finaosta».
«Noi non accusiamo di inadeguatezza gli uffici - ha replicato Minelli -, ma abbiamo riportato una frase del presidente di CVA che ha scritto il 31 maggio, dove dice che se l'interpretazione nostra fosse corretta comporterebbe una "inaudita disattenzione" della Regione e di Finaosta. Il presidente (Testolin, ndr) non ha risposto alla mia prima domanda: la Regione ha risposto alla lettera del Presidente di Cva? Non è dato di sapere. Mentre sappiamo ora, da accesso agli atti, che Finaosta lo ha fatto. Da parte nostra abbiamo voluto acquisire un parere, perché la questione è delicata; ovviamente metteremo a disposizione il parere del prof. Caruso, che conferma la prevalenza della legge rispetto ad una delibera di Giunta. La legge esclude sì alcune controllate da una serie di adempimenti, ma non quelli della trasparenza delle nomine», ha concluso la consigliera del gruppo PCP.
E.G.