Intanto prosegue la partita politica sul nome del successore
È il momento di tornare a casa. Dopo nove anni passati sul Colle Giorgio Napolitano lascia.
L'augurio al paese è di essere "unito e sereno", di saper ritrovare "la sua fondamentale unità" di fronte "alle questioni decisive e ai momenti più critici". Per lui c'è la gioia privata di riprendere la vita "normale", come ha spiegato ieri a una bambina che gli chiedeva se fosse contento di tornare a casa. "Qui si sta bene, è tutto molto bello, ma si sta troppo chiusi, si esce poco, quasi come in una prigione".
Ieri l'informalità, oggi scatteranno i rigidi rituali del congedo. Il segretario generale del Quirinale Donato Marra trasmetterà le dimissioni del capo dello Stato, firmate alle 10.35, recandosi alla Camera, al Senato e a Palazzo Chigi. il presidente della Camera Laura Boldrini, sentito il presidente del Senato Grasso - che eserciterà la "reggenza" - renderà nota la data in cui il Parlamento si riunirà in seduta comune per l'elezione del successore di Napolitano. La prima seduta è fissata per il 29 gennaio alle 15. Per il primo scrutinio è necessario il quorum dei 2/3 così come per i successivi due scrutini.
Secondo Renzi, che potrebbe presentare agli alleati e a Silvio Berlusconi un solo nome sul quale far convergere i voti, la fumata bianca arriverà alla quarta votazione quando basterà la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea (mentre nelle prime tre votazioni la scheda sarà bianca). Se i pronostici del premier si realizzassero il Quirinale potrebbe accogliere il suo nuovo inquilino già il primo o il 2 febbraio. Sì, ma chi?
Continua il toto-nomi. Delicata e complessa la scelta del nuovo capo dello Stato. Un politico con la "P" maiuscola autorevole dentro e fuori i confini nazionali: questo l'identikit ideale per una corsa già nel vivo. Che intanto ha perso due ipotetici candidati: l'ex presidente del Senato Franco Marini, che si è tirato fuori dopo il tentativo fallito del 2013 ed Emma Bonino impegnata, ha rivelato lei stessa, a lottare contro un tumore. Le cronache riportano, fra gli altri, i nomi di Mattarella, Gentiloni, Fassino e Veltroni. E anche di Prodi nonostante abbia ribadito più volte di non essere "in corsa" dopo l'incidente del 2013 quando la sua candidatura fu affossata da 101 franchi tiratori.
Clara Rossi