Psichiatria, il M5s: riaprire gli ambulatori territoriali riducendo le attività di reparto

Psichiatria

AOSTA. La Valle d'Aosta registra un tasso di suicidi doppio rispetto alla media nazionale, 16 casi ogni 100.000 abitanti, e detiene il primato dei disturbi psichici. Eppure l'assistenza che fornisce è parziale, interamente concentrata sulla fase acuta e incapace di accompagnare il paziente verso il reinserimento e la riabilitazione.

Una interrogazione del M5s discussa oggi in Consiglio regionale ha rialzato il velo su un problema normalmente poco dibattuto. Si è tornato a parlare anche degli ambulatori psichiatrici territoriali di Donnas, Verrès, Châtillon e Morgex chiusi dall'inizio dell'anno.

Come ha sottolineato la consigliera Maria Luisa Russo, l'ambulatorio è parte integrante del percorso di cura e riabilitazione del paziente e la Valle d'Aosta rischia di rimanere indietro. «Il paziente psichiatrico quando esce dal reparto ha necessità di reinserirsi immediatamente nel mondo del lavoro e sociale e gli ambulatori servono a questo - ha sottolineato la consigliera -. Chi non ha l'assistenza dell'ambulatorio, dopo pochi giorni rientra in reparto. Molte regioni hanno ampliato l'attività sul territorio puntano inoltre sulla prevenzione e riducendo le attività da reparto». In Valle d'Aosta la situazione è opposta con il risultato che oggi «la continuità terapeutica non è garantita e chi può permetterselo deve ricorrere al privato».

Secondo i numeri forniti oggi in aula, le cartelle cliniche aperte in Valle d'Aosta sono 1.780. Il reparto di psichiatria di Aosta, dove si concentra l'attività, dispone di 15 posti letto ed il vicino centro diurno altri 8. Ci sono poi le comunità di riabilitazione sul territorio. Tutto questo universo deve confrontarsi con il problema, ben noto, della carenza di medici specialisti: dovrebbero essere 12 quelli in servizio, ma quelli effettivi sono la metà ed entro la fine dell'estate diventeranno 4.

Al disagio del paziente si somma dunque quello del personale costretto a lavorare in un contesto delicatissimo pesantemente sotto organico. 

Come spiegato in aula dall'assessore alla sanità Mauro Baccega, per risolvere la situazione l'Azienda Usl ha predisposto dei concorsi per assumere medici e dirigenti a tempo indeterminato e stipulato degli accordi per far arrivare personale dal Piemonte che possa coprire alcuni turni. «Con il concretizzarsi di tutte queste azioni - ha riferito Baccega - è probabile che gli ambulatori territoriali possano riaprire progressivamente». Non vi sono certezze, ma l'assessore non ha nemmeno eslcluso che nel frattempo possa essere riattivato almeno un ambulatorio in bassa e uno in alta Valle. Con quali tempistiche, però, non si sa.

La proposta del M5s è di ridurre l'attività di reparto e riaprire così gli ambulatori, senza i quali «è come se sui pazienti facessimo un lavoro a vuoto».

 

 

Elena Giovinazzo

 





Pin It

Articoli più letti su Aostaoggi.it

 

-  STRUMENTI
app mobile

 

Società editrice: Italiashop.net di Camilli Marco
registrata al Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
P.IVA 01000080075