Una fotografia completa dell'attività e dei risultati ottenuti dall'area protetta istituita 90 anni fa
AOSTA. Cifre e numeri sono facili strumenti per illustrare sinteticamente l'andamento di un fenomeno o di una attività, ma da soli non possono cogliere l'intero quadro della situazione. Per un rapporto dettagliato serve tenere conto anche di altri fattori.
Nasce così il bilancio di sostenibilità, uno strumento a cui è ricorso anche il Parco Nazionale Gran Paradiso per misurare e comunicare i risultati e gli effetti delle attività svolte.
Il primo bilancio di sostenibilità dell'area protetta è stato illustrato oggi a Roma, è pubblicato on line sul sito del parco e rappresenta «un risultato importante», spiega il presidente Italo Cerise, che «testimonia la volontà dei suoi organi direttivi di evidenziare, con assoluta trasparenza, quanto è stato realizzato a favore della conservazione della biodiversità e per lo sviluppo sostenibile del suo territorio».
Il documento non presenta l'Ente Parco soltanto sotto l'aspetto economico-finanziario, per quanto importante, ma contiene numerose altre informazioni e quindi «costituisce un punto di riferimento preciso per proseguire un percorso virtuoso di dialogo con il territorio intrapreso da alcuni decenni» dice Cerise. In aggiunge rende conto, in modo trasparente, dell'efficienza e dei risultati ottenuti con l'uso delle risorse pubbliche.
La redazione di questo bilancio, realizzato in collaborazione con Federparchi, è stata decisa dal Consiglio Direttivo dell'Ente in occasione del 90° anniversario dell'istituzione del parco. Il parco così si presenta nel suo complesso ripercorrendo la propria storia, parlando della propria economia, delle attività di educazione ambientale e dell'attenzione verso lo sviluppo sostenibile con uno sguardo sulle sfide future tese a conservare, salvaguardare e divulgare.
Elena Giovinazzo