I sindacati dopo la chiusura alle visite esterne nelle strutture per anziani contestano la mancanza di programmazione
AOSTA. Con un maggiore impegno da parte delle autorità, lo stop alle visite dei parenti nelle microcomunità della Valle d'Aosta poteva essere evitato. Lo affermano i sindacati Cgil, Cisl Uil, Spi Cgil, Cisl Fnp e Uil Pensionati.
Il divieto introdotto pochi giorni fa con un'ordinanza regionale è "una scelta non facile, già presa nel periodo più caldo dell’emergenza sanitaria del Covid-19, allora giustificabile di fronte all’emergenza, oggi meno, perché riteniamo non si sia fatto il possibile per scongiurarla", si legge in una nota. "La prospettiva di vietare gli accessi alle RSA risulta essere una scelta semplicistica di fronte al fattore RT in salita e alla crescita del numero dei contagi".
Assenza di programmazione
Secondo i sindacati questa scelta è "certamente funzionale a proteggere le fasce più deboli", ma "lascia perplessi perché evidenzia l'assoluta mancanza di un piano strategico e di una programmazione e medio termine. Altro non si è fatto - dicono - che replicare lo schema già predisposto, senza considerare i contraccolpi psicologici che una scelta del genere comporta negli ospiti delle strutture".
"Nel lasso di tempo intercorso tra la prima e la seconda ondata di positivi al Covid-19, si sarebbe dovuto intervenire presso le strutture per recuperare degli spazi protetti e prevedere risorse specifiche funzionali alla gestione". Oggi, "per quanto in ritardo", i sindacati chiedono che "si provi a fare qualcosa".
L'assenza di programmazione è contestata anche in ambito sanitario e in particolare sulla gestione del ricoveri ospedalieri Covid. "Dal mese di luglio - continuano Cgil, Cisl Uil, Spi Cgil, Cisl Fnp e Uil Pensionati - si parla di un prefabbricato da 1000 mq tra il Centro prelievi ed il corpo “C” dell'ospedale, un reparto “polmone” a sostituzione della tenda di pre-triage, lo sgombero della piastra e lavori di adeguamento al reparto di Rianimazione. Una soluzione emergenziale, relativamente alla quale, si evidenziano delle chiare incognite collegate alla sua entrata in servizio".
"Il prefabbricato di cui si è tanto parlato doveva essere pronto ora che la situazione torna ad essere preoccupante", concludono.
E.G.