Si parte dalla bassa Valle; dal 26 febbraio operativo il portale per le prenotazioni
AOSTA. Martedì 2 marzo in Valle d'Aosta inizierà la vaccinazione di massa contro il Covid-19. La data è stata individuata nell'ambito della campagna iniziata lo scorso mese di dicembre e che si prefigge di vaccinare circa 80mila valdostani da qui al mese di luglio.
Le vaccinazioni avverranno tramite prenotazioni. I cittadini potranno utilizzare la piattaforma dedicata a partire dal 26 febbraio per confermare, modificare o rifiutare la date già calendarizzate dall'Azienda Usl della Valle d'Aosta.
La Giunta regionale ha dedicato ieri una riunione straordinaria alla definizione dei tre centri di somministrazione delle dosi. In bassa Valle, area in cui inizierà la campagna regionale, sono stati scelti i saloni polifunzionali di Donnas e di Châtillon, situati rispettivamente in via Binel e in località Perolle. Dall'8 marzo partirà inoltre la vaccinazione ad Aosta. La sede è quella del Palaindoor di corso Lancieri.
"Ad oggi, sono tre i vaccini che hanno ricevuto un'autorizzazione all'immissione in commercio", spiega in una nota l'assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse. Si tratta dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca tutti autorizzati dall'Agenzia Europea dei Medicinali.
Scendendo nel dettaglio, l'assessore precisa: "l'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, ha suggerito, in ragione della maggiore robustezza delle evidenze di efficacia, un utilizzo preferenziale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA) nei soggetti anziani e/o a più alto rischio di sviluppare una malattia grave, mentre l'indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenziale per la popolazione tra i 18 e 55 anni di età e senza patologie gravi, per la quale sono disponibili dati più solidi. Tenuto conto di tali indicazioni, potrà quindi da subito essere avviata, in parallelo a quella dei soggetti prioritari della prima fase (con i vaccini a mRNA), la vaccinazione dei soggetti di età tra i 18 e 55 anni con il vaccino AstraZeneca, a partire dal personale scolastico e universitario docente e non docente, forze armate e di polizia, setting a rischio e altri servizi essenziali".
Marco Camilli